EMERGENZA MOZZARELLA

Via ai controlli tra Diano e SeleGli allevatori contro i caseifici

Scattano le analisi nei caseifici che rientrano nell'ambito di competenza dell'Asl Salerno 3

Sono scattati ieri mattina i controlli dell’Asl Salerno 3 nei 23 caseifici bufalini della Piana del Sele e del Vallo di Diano. La task force, formata da un trentina tra veterinari e funzionari dell’Asl e dai carabinieri dei Nas, ha raccolto campioni di latte che verranno esaminati per verificare i livelli di diossina. I prelievi potrebbero continuare anche oggi. Intanto, in attesa dei risultati degli esami, è stata temporaneamente bloccata, a scopo cautelativo, la commercializzazione di mozzarella e derivati bufalini. E le vicende di questi giorni hanno innescato le prime polemiche tra allevatori e produttori caseari. La denuncia arriva da Antonio Petraglia, presidente della cooperativa "Agrisviluppo" di località Spinazzo, nel comune di Capaccio.«Parte dei caseifici, in particolare quelli più grandi - afferma - hanno sfruttato la situazione di disagio, in alcuni casi dimezzando il prezzo o non ritirando il latte, senza rispettare gli accordi».
La cooperativa "Agrisviluppo" è costituita da oltre centoventi allevatori di Capaccio, Albanella, Altavilla Silentina, Giungano, Agropoli e Eboli. «La nostra categoria è la più penalizzata - evidenzia Petraglia - Siamo l’anello debole della catena. I caseifici più grandi non hanno rispettato i patti, mentre i piccoli sono stati corretti e sono venuti incontro alle nostre esigenze». Per gli allevatori ottenere dei risarcimenti per le perdite ingenti subite in questo periodo diventa molto complesso. «E’ necessario che i caseifici rispettino gli accordi e continuino a ritirare il latte, in quanto loro potranno avere i risarcimenti per i danni subiti, mentre per gli allevatori la procedura di risarcimento è più macchinosa e complicata». Petraglia si sofferma sulle analisi in corso anti-diossina e afferma: «I risultati che stanno arrivando in questi giorni dimostrano che non ci sono contaminazioni di diossina o comunque i valori sono al di sotto della soglia». Il progetto della cooperativa allevatori è di creare un proprio marchio di qualità, che non vuole sostituire il Dop ma vuole essere un ulteriore garanzia del prodotto».
Angela Sabetta