Vertice per la materna «Trasferiremo i bambini»

L’impegno del sindaco con i genitori degli allievi della scuola per l’infanzia Cartelli e striscioni di protesta: «Basta rilievi, smantellate i prefabbricati»

“Dopo 32 anni spendiamo ancora soldi per fare analisi sui tetti di amianto dei container del dopo terremoto. E, intanto... i bambini vanno a scuola”. La rabbia dei genitori della scuola materna di Santa Lucia è esplosa, ieri mattina, dinanzi a Palazzo di città. E il sindaco è corso ai ripari: «Trasferiremo i vostri figli nella scuola di Santa Maria del Rovo o di Sant’Anna», ha detto Marco Galdi, mentre il parroco, Don Beniamino D’Arco, ha dato la disponibilità di alcuni locali della chiesa della frazione. È quanto emerso dall’incontro nella stanza del sindaco tra una delegazione dei genitori, rappresentati da Enzo Lambiase e Annalisa Mannara, gli assessori all’Ambiente e alla Sicurezza, Fortunato Palumbo e Vincenzo Lamberti, la dirigente del Primo circolo didattico, Ester Cherri, i consiglieri Nunzio Senatore e Pasquale Scarlino, il presidente del Tribunale per i diritti del malato, Carlo Russo. Indipendentemente dall’esito dei rilievi dell’Arpac, che iniziano lunedì, è stata chiesta la risoluzione del problema prima dell’inizio dell’anno scolastico. Una soluzione che il sindaco ha individuato nel trasferimento temporaneo dei bambini in altri plessi, quali la scuola di Santa Maria del Rovo o quella di Sant’Anna, anche se la prima ipotesi sembra quella più accreditata e meglio accolta dai genitori, a patto che il Comune predisponga il servizio di trasporto scolastico.

Sembra dunque aver raggiunto lo scopo il Comitato scuola materna Santa Lucia, che era arrivato a chiedere la sospensione dell’anno scolastico se non fosse stata trovata un’alternativa all’istituto luciano, nei cui pressi la percentuale di polveri nocive, emersa dai rilievi Arpac dell’anno scorso era già del 48 per cento. Un dato allarmante, che rischia di essere confermato o addirittura superato dall’esito dei nuovi rilevamenti che saranno resi noti a fine agosto. Ma, al di là dei numeri, i genitori hanno chiesto una certezza: la distruzione dell’amianto. Ma questo potrà avvenire solo in seguito all’avvio del piano di smantellamento dei prefabbricati, già previsto con fondi regionali.

Il grido d’allarme dei bambini, manifestato ieri dai genitori con gli striscioni, intende scongiurare l’incombente pericolo di malattie. “Io non voglio sapere il grado di valutazione del pericolo amianto. Io voglio che non ci sia il pericolo. Io sono solo un bambino”, si leggeva su un cartello. Peraltro, già alcuni anni fa, gli occupanti dei prefabbricati avevano lanciato l’allarme per la presenza di amianto ma, all’epoca, passò inosservato. La scuola è ubicata proprio vicino ai prefabbricati risalenti al post terremoto, con coperture in amianto, letali per la salute dei 120 bambini e dei residenti.

Annalaura Ferrara

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