Vertice in Procura su Della Monica e l’appoggio al Pdl

I pm di Salerno e Torre Annunziata si scambiano le carte La Dda acquisirà anche le intercettazioni con Cirielli

Un vertice in Procura metterà a confronto domani mattina i risultati dell’inchiesta della Dda salernitana sul voto di scambio con i documenti raccolti dai magistrati di Torre Annunziata, che partendo da un’indagine su abusi edilizi hanno scoperto un intreccio tra politica e affari che vede al centro l’ex patron della Cavese Antonio Della Monica. Il sostituto procuratore antimafia Vincenzo Montemurro ritiene che da quell’inchiesta possano emergere elementi utili anche per il filone salernitano, in cui si ipotizza un giro di favori su appalti e concorsi in Provincia in cambio del sostegno ai candidati della corrente di Edmondo Cirielli nel congresso provinciale del Pdl svoltosi in primavera. Proprio Della Monica, secondo quanto emerge dalle intercettazioni acquisite a Torre Annunziata, sarebbe stato uno dei principali sostenitori di Cirielli alle elezioni provinciali del 2009, al punto che l’eurodeputato Giuseppe Gargani si rivolse proprio all’imprenditore metelliano per perorare l’ingresso in giunta di un suo amico, operazione che però non andò a buon fine. A concretizzarsi, secondo i magistrati torresi, furono invece i finanziamenti di Della Monica alla campagna elettorale di Cirielli, l’assunzione nei supermercati di alcune persone segnalate da politici e forse anche l’emissione di buoni spesa che i candidati avrebbero potuto consegnare agli elettori per conquistarne il voto Ora su questi elementi intende vedere chiaro anche la Direzione distrettuale antimafia di Salerno, per capire se i rapporti tra i politici e l’ex “re” dei supermarket siano sfociati nella concessione di qualche favore di troppo a Cava o in Provincia, magari accelerando i tempi di una pratica o chiudendo un occhio su qualche lacuna.

È lo stesso Della Monica, in alcune delle conversazioni captate, a vantarsi delle sue amicizie politiche, lasciando intendere che certi contatti sarebbero potuti tornare utili in futuro. Gli agganci con la politica non sono riusciti a salvarlo dal fallimento, né a evitargli l’incriminazione per bancarotta fraudolenta per la quale è fissato a febbraio l’inizio del processo. Secondo la procura salernitana quei rapporti potrebbero però fornire nuovi elementi alle inchieste sul tesseramento Pdl e sugli appalti affidati dal Comune di Cava de’ Tirreni, indagini coordinate entrambe dal sostituto Montemurro. Nei mesi scorsi la magistratura ha acquisito sia la documentazione del tesseramento che quella di alcuni concorsi banditi dalla Provincia per la selezione di personale. Il sospetto è che pacchetti di tessere siano poi stati ricambiati con favori e corsie preferenziali, una tesi di cui da domani si cercherà conferma anche nelle carte dell’inchiesta torrese.

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