Vertenza “Treofan” Piattaforma d’intesa Stop ai licenziamenti

Positivo vertice a Confindustria tra proprietà e sindacati Bloccati i 21 esuberi, un piano per sei prepensionamenti

Vertenza risolta, o quasi, allo stabilimento battipagliese della Treofan Italy spa. Ieri pomeriggio, al termine di un incontro presso la sede di Confindustria Salerno, si è aperto uno spiraglio per il futuro della fabbrica che insiste sulla zona industriale di Battipaglia. Da una prima scintilla di 21 esuberi, accesa in una riunione aziendale tenutasi a Roma il 25 giugno scorso e che aveva scatenato la protesta all’interno della fabbrica battipagliese, non è divampato l’incendio che molti temevano. Piuttosto hanno fatto da pompieri i sindacati intervenuti al dibattito, che sono riusciti a far valere – almeno in parte ed in via provvisoria – le loro ragioni.

Alla fine, stando a quanto trapelato dall’incontro salernitano, gli esuberi non dovrebbero essere più 21, ma cinque o al massimo sei. Il fatto che lo stabilimento di Battipaglia sia in attivo rispetto alle altre fabbriche del gruppo Treofan in Europa e che ci siano attualmente tra le 1000 e le 1500 ore di straordinario al mese non giustificano un esubero talmente massiccio di personale.

L’azienda, dal canto suo, ha raccolto la proposta, acconsentendo ad un aggiornamento in tempi brevi in una prossima riunione. Sul tavolo non ci saranno più 21 nomi da depennare, ma cinque o sei persone da accompagnare verso un pensionamento anticipato.

Erano presenti al tavolo delle trattative l’amministratore delegato della Treofan Italy spa Roberto Mariani, il direttore dello stabilimento di Battipaglia Luigi Martinese, il legale dell’azienda Andrea Marcovecchio giunto appositamente dalla Germania, oltre a tre consulenti esterni. Folta anche la rappresentanza sindacale con Alessandro La Via e la Rsu Massimo Vece della Uil, Carmine Bevilacqua e la Rsu Alberto Padula della Cisl, Giovanni Perritto e la Rsu Antonio Ielmi della Cgil, Rosario Di Bartolomeo della Ugl. Folto pure il numero dei dipendenti della Treofan di Battipaglia che ha assistito all’incontro, intervenendo in alcune circostante.

Momenti di forte tensione ci sono stati all’inizio della riunione e dopo un paio d’ore, quando l’establishment aziendale aveva minacciato di aprire le procedure di mobilità per 21 lavoratori che sarebbero stati scelti direttamente dall’alto. Una sfida raccolta dalle parti sindacali, che hanno risposto di essere pronti in quel caso a bloccare la linea di produzione B2, la più grande d’Europa. La negoziazione ha preso così una strada in discesa per i lavoratori quando, di fronte alle opportune obiezioni dei sindacati, il numero di esuberi è presto passato da ventuno ad una decina, fino ai cinque o sei pensionamenti anticipati che dovrebbero sancire l’accordo definitivo.

Alla base della crisi c’è un problema di liquidità, dovuto ad un ingente debito che l’azienda di proprietà italo-tedesca avrebbe contratto con un pool di banche. La Treofan avrebbe comunque ottenuto una proroga per la restituzione dei fondi fino a settembre.

Al momento lavorano presso lo stabilimento battipagliese 75 persone, oltre a quindici interinali. A Battipaglia è installata dal 1996 la linea di filmatura denominata B2, con una capacità produttiva che è la più alta del gruppo Treofan in Europa. La percentuale di resa dello stabilimento di Battipaglia è del 94%, presso l’altra fabbrica italiana dello stesso gruppo a Terni del 74%, in Germania del 60%. Significa che su cento chili di prodotto estruso, a Battipaglia ben 94 sono di prima scelta.

Francesco Piccolo

©RIPRODUZIONE RISERVATA