crisi industriale

Vertenza lavoratori Alcatel Fissato vertice al Ministero

Nuovo giro e nuovo incontro per stabilire le sorti dello stabilimento Alcatel di Battipaglia, sempre più vicino alla chiusura. Il 21 novembre, dirigenti della multinazionale, membri del governo ed...

Nuovo giro e nuovo incontro per stabilire le sorti dello stabilimento Alcatel di Battipaglia, sempre più vicino alla chiusura. Il 21 novembre, dirigenti della multinazionale, membri del governo ed organizzazioni sindacali si riuniranno nuovamente presso il Ministero dello Sviluppo Economico, forse per prendere una decisione finalmente netta su una questione che tiene in ansia decine di lavoratori ormai da mesi.

A parlare del polo industriale Alcatel – oggi solo Centro Ricerca e Sviluppo – di Battipaglia pare venire in mente la nota canzone dai Gino Paoli, “Quattro Amici al bar”. Fino a cinque anni fa l'Alcatel credeva moltissimo nello stabilimento battipagliese, dove erano impiegati circa cinquecento lavoratori, tra professionisti ed operai. Poi il lento declino, il ridimensionamento, la vendita di gran parte del polo industriale alla Btp Tecno con relativo trasferimento dei lavoratori e la scelta di restare a Battipaglia con un manipolo di circa cento professionisti e tecnici del Centro Ricerca e Sviluppo.

Quest'anno la nuova involuzione. Prima una trentina di posizionamenti in cassa integrazione straordinaria a febbraio, quindi l'individuazione di un cliente ad Haifa, in Israele, cui vendere il prodotto principale del Centro (un software multimediale utile per operatori di telecomunicazioni e telefonia, da utilizzare anche per mobile commerce), successivamente la cessione di un ramo d'azienda alla Sesa-Nv Group che ha corrisposto al trasferimento di 52 dipendenti (38 da Battipaglia, 14 da Rieti) all'acquirente. Ma si tratta appena dell'inizio. I circa sessanta lavoratori rimasti in seno all'Alcatel di Battipaglia si traducono, in effetti, nella metà. Tutti gli altri, per accordi precedenti, svolgono servizio permanente di assistenza presso clienti, figurando solo sulla carta come dipendenti Alcatel. Difficilmente il Centro Ricerca e Sviluppo Alcatel di Battipaglia riuscirà a sopravvivere all'ulteriore ondata di tagli in arrivo dalla multinazionale, per un totale di 584 posti di lavoro in meno in tutta Italia.

D'altronde la multinazionale ha già chiarito di voler mantenere sulla penisola lo stabilimento di Vimercate come polo principale e le fabbriche di Trieste e Rieti, quest'ultima pure oggetto di un rilevante ridimensionamento. Con il lecito benestare del governo, che ha finanziato decine di milioni di euro all'Alcatel nel recente passato per uno sviluppo su Battipaglia che, in effetti, non si è mai tradotto in realtà. Il 21 novembre potrebbe giungere la scelta definitiva dell'Alcatel, con il taglio finale su Battipaglia.©RIPRODUZIONE RISERVATA