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Vertenza “La Quiete”: lettera a Caldoro

PELLEZZANO. Le vertenze della casa di cura “La Quiete” e del Ce.di.sa di Fratte approdano in Regione. Le sigle sindacali con in testa il segretario generale provinciale della Cgil Funzione Pubblica...

PELLEZZANO. Le vertenze della casa di cura “La Quiete” e del Ce.di.sa di Fratte approdano in Regione.

Le sigle sindacali con in testa il segretario generale provinciale della Cgil Funzione Pubblica Angelo De Angelis, il segretario confederale della Cgil Arturo Sessa, il responsabile provinciale del settore sanitario Angelo Di Giacomo, il segretario generale provinciale della Cisl Pietro Antonacchio e l’esponente Cisl Antonio De Sio hanno inviato una lettera a Caldoro per evidenziare il disagio causato dall’inadempienza retributiva da parte della proprietà delle strutture sanitarie che ha fatto salire a sei il numero di salari arretrati.

«Questioni organizzative in merito alla grave carenza di liquidità – si legge nella missiva – hanno determinato gravissime sofferenze per tutti i lavoratori che, con sacrifici e immane sopportazione, sono rimasti in attesa che i livelli istituzionali (Regione, Asl, proprietà), mettessero ordine in questo settore, ridando dignità assistenziale ai pazienti e certezze occupazionali ed economiche ai dipendenti tutti». «La vicenda sembra essersi aggravata – continua la nota – Equitalia ha bloccato le rimesse e i lavoratori, ormai da ben 5 mesi, non percepiscono lo stipendio. Non è più sopportabile e tollerabile che i dipendenti restino privi delle retribuzioni lasciandoli, così, esposti e ricattabili sotto ogni profilo».

La lettera indica anche casi disperati di dipendenti che non sarebbero più in grado di adempiere ai più elementari bisogni della vita quotidiana. «Considerato il grave stato di sofferenza in cui versano i lavoratori chiediamo al Governo Regionale di convocare con un urgenza un tavolo».

(m. r.)

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