pellezzano

Vertenza “La Quiete”: c’è uno spiraglio

PELLEZZANO. È racchiusa nelle note di un verbale conciliativo la speranza degli oltre cento lavoratori della casa di cura “La Quiete” di Pellezzano e del Ce.di.sa di Fratte di vedersi riconosciute le...

PELLEZZANO. È racchiusa nelle note di un verbale conciliativo la speranza degli oltre cento lavoratori della casa di cura “La Quiete” di Pellezzano e del Ce.di.sa di Fratte di vedersi riconosciute le oltre cinque mensilità arretrate che rivendicano da diversi giorni.

Ieri presidio davanti alla sede dell’Asl di Salerno, dove finalmente, il responsabile della struttura, Pagano, ha accolto le parti sociali rappresentate dal responsabile provinciale del settore sanitario Angelo Di Giacomo, dall’esponente della Cisl Antonio De Sio e dal responsabile delle rsa Cgil Giuseppe Giordano. Mentre i lavoratori continuavano la loro protesta restando incatenati davanti all’ingresso dell’azienda sanitaria, i sindacati hanno sottoscritto col braccio destro del direttore generale dell’Asl Antonio Squillante un accordo di massima per affrontare la vertenza dell’inadempienza retributiva che ha determinato la mancata corresponsione di sei stipendi per i dipendenti del Ce.di.sa e cinque salari per quelli de “La Quiete”.

Una vicenda affrontata anche in Prefettura, dove martedì scorso l’assenza della proprietà de “La Quiete” e del Ce.di.sa nella persona di Leonardo Calabrese e degli esponenti dell’Asl Salerno 2, che erano stati invitati dal Prefetto al tavolo di concertazione per discutere eventuali soluzioni da trovare per affrontare il problema, aveva fatto esplodere la rabbia dei lavoratori.

«Le parti sociali – si legge nel verbale conciliativo – invitano l’Asl a verificare e valutare la possibilità di azioni coercitive verso la proprietà onde obbligarla ai doveri propri di chi è firmatario di contratto di convenzione con il servizio sanitario regionale». «Da parte del sottoscritto dott. Pagano – continua la nota – si rassicura i signori sulla celerità di messa in campo di una serie di azione volte, da una parte alla risoluzione pacifica del contenzioso, ovvero all’adozione di provvedimenti che verifichino la compatibilità del contratto di convenzione con il servizio sanitario regionale, con gli obblighi derivanti dalle norme vigenti in materia». Si apre uno spiraglio.

Mario Rinaldi

©RIPRODUZIONE RISERVATA