Vertenza dei vigili urbani resta lo stato di agitazione

Confermato il blocco dello straordinario a partire da questo pomeriggio Inutile l’invito del sindaco a tornare sui propri passi. Caos per Luci d’artista

Finisce con un nulla di fatto anche l’incontro di ieri mattina tra i rappresentanti dei vigili e il comandante Anna Bellobuono. I caschi bianchi hanno deciso di continuare con lo stato di agitazione perchè «non c’è nessuna certezza», come deliberato al termine dell’assemblea tenutasi sempre nella giornata di ieri. In pratica, i vigili non si fidano di quanto annunciato dal sindaco nei giorni scorsi perchè vedono che da parte della Bellobuono non c’è intenzione di tornare sui suoi passi. Quindi resta confermato il blocco dello straordinario. Questo significa che questo pomeriggio, dalle 18 alle 24, ci saranno in città solo due pattuglie sempre che il comandante non disponga una diversa organizzazione dei turni, restando sempre nell’ambito della dotazione ordinaria. «L’esito negativo della trattativa - spiega il rappresentante sindacale della Cgil Enzo Acconciagioco, al termine dell’assemblea - è causato principalmente dalle posizioni intransigenti della parte tecnica». E’ ormai quasi un anno che si tenta di chiudere un accordo per quanto riguarda il contratto decentrato e i vigili sono stanchi di non veder concretizzata nessuna delle loro richieste.

«Noi chiediamo - continua sempre Acconciagioco - l’immediata adozione del regolamento della Polizia municipale e la corresponsione al nostro settore dei cinque ticket mensa settimanali come da accordo con l’allora assessore alla Mobilità Luca Cascone. Inoltre, chiediamo che quando arriverà il momento di discutere del piano triennale delle assunzioni, si preveda una finestra per i vigili che vogliono passare ai ruoli civili». Il problema non è la parte politica, ma quella tecnica. «Siamo ostaggio di scelte politiche scellerate fatte nel passato - commenta Acconciagioco - L’assessore De Maio ha capito che l’unica soluzione sarebbe un orario di lavoro non inferiore alle sei ore e quarantacinque minuti ma la parte tecnica ha subito bloccato questa ipotesi sostenendo che prevede i sei giorni di lavoro a cinque ore e cinquanta minuti o al massimo sei ore e dieci».

Non ha di certo rasserenato gli animi la nota dell’Amministrazione. «In estrema sintesi le motivazioni dell’agitazione possono riassumersi nella richiesta di cinque buoni pasto in luogo dei tre oggi previsti - si legge - È ovvio che nessuna trattativa sui buoni pasto può essere fatta in quanto trattasi di un istituto contrattuale che scatta in relazione ad un carico di lavoro organizzato con un impegno su orario antimeridiano/pomeridiano che si determina con almeno mezz’ora di spacco per il pranzo. Pertanto a chi effettua turni di lavoro nel rispetto della norma sarà attribuito il buono pasto nei limiti di 5 come richiesto dalle organizzazioni sindacali». Pronta la replica di Angelo De Angelis: «Noi non stiamo facendo una vertenza sulla questione dei ticket. Noi stiamo facendo una vertenza perchè vogliamo l’applicazione di tutte le norme previste nel contratto. Il sindaco si deve rendersi conto che il comando non funziona».

Alla fine quindi il blocco dello straordinario si farà e si prevede un’adesione di massa con conseguenze che potrebbero essere disastrose per la riuscita della manifestazione di stasera.

Intanto, lunedì verrà anche inoltrata formale richiesta di incontro con il prefetto.

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