Verso il voto, la carica dei cinquecento

Ad Angri i posti in Consiglio saliranno a 24. Ecco chi si presenterà e chi, invece, resterà a casa

ANGRI. Elezioni amministrative: pronta la carica dei 500. Il dato numerico potrebbe venir fuori all’indomani della presentazione delle liste elettorali, almeno ascoltando quanto dichiarato dai candidati a sindaco in pectore.

Almeno quattro gli aspiranti alla fascia tricolore che potrebbero confezionare diverse liste a proprio sostegno. A seguito dell’ultimo censimento il Consiglio comunale sarà composto non più da 20, ma da 24 membri proprio come il numero di candidati che ciascuna lista dovrà ospitare. Crescerà anche il numero delle donne, vista la possibilità di poter esprimere la doppia preferenza. Partendo dall’attuale assise sono date per scontate le candidature di diversi esponenti della maggioranza.

Nuovamente nella mischia Peppe Galasso, Alfonso Scoppa, Buonaventura Manzo, Mimmo D’Auria, Vincenzo Grimaldi, Marco De Simone. Anche alcuni componenti dell’esecutivo vorranno misurarsi con l’elettorato. È il caso di Giacomo Sorrentino e Daniele Selvino, recentemente dimessosi dalla carica di assessore. Discorso diverso per l’opposizione. Indiscrezioni raccontano che i dissidenti non si ripresenteranno: Nordino Fiorelli, Emilio Testa, Alfonso Conte e Arturo Sorrentino potrebbero cedere il posto a parenti o amici. Della partita, invece, Francesco D’Antuono, Gianluca Giordano e Pasquale Annarumma. Curiosità per quanto attiene il gentil sesso. L’assessore Mariella Russo di certo ripeterà l’esperienza. Attese alla prova del voto Gina Fusco, Sabina Esposito, Maria D’Aniello e Pina Russo. In forse la candidatura dell’unica donna in consiglio, Carmela Recussi.

Intanto sulle elezioni interviene il dirigente nazionale dell’Idv, Vincenzo Grimaldi. «Il sindaco Mauri non risponde alle esigenze degli angresi, lo faremo noi nelle urne tra qualche mese. Quello che più interessa al sindaco in questo momento è capire in che modo egli possa continuare a mantenere quella poltrona. E le strade a groviera? Nulla».

Ancora: «I cittadini continuano a rischiare per le strade del paese perché la pioggia sferza da giorni le strade e lungo l’asfalto si aprono delle vere e proprie voragini che sono un pericolo per chi le attraversa, a piedi, in auto e su due ruote. Sono le famigerate ‘buche’ che costellano le strade della città ma gli unici a non notarle, sono gli amministratori».

Pippo Della Corte

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