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Verifiche sulla vigilanza e sui parcheggi al campus di Fisciano

Al vaglio della magistratura le procedure seguite per l’affidamento dei servizi all’interno dell'ateneo

SALERNO. Ci sono state nuove acquisizioni di atti nell’ambito dell’inchiesta sull’Università degli Studi di Salerno. Nei giorni scorsi, gli uomini del nucleo investigativo del comando provinciale e quelli della sezione di pg del tribunale di Nocera Inferiore hanno continuato ad acquisire documentazione relativa ai diversi filone d’indagine aperti sull’Unisa. Al momento sono otto gli indagati per la tranche che riguarda l’affidamento alla società interinale Lavorint spa per l’assunzione di 15 addetti tecnico-amministrativi. Nel registro degli indagati figurano il Rettore Aurelio Tommasetti, il direttore generale Attilio Bianchi e il sindacalista Pasquale Passamano, sindacalista della Cisl che diede l’ok alla procedura della gara d’appalto; il pro rettore Antonio Piccolo, 67 anni; Pasquale Talarico, 59 anni, funzionario di Unisa e presidente della commissione per la scelta della società; Vincenzo Addesso, 45 anni, componente della Commissione; Mirella Pecoraro, 43 anni, addetto amministrativo che avrebbe mantenuto i contatti con la società milanese; Monica D’Auria, 45 anni, componente della commissione aggiudicatrice. Tutti sono accusati di abuso d’ufficio e falso in concorso. I documenti acquisiti nel corso di numerosi accessi presso gli uffici della direzione generale dell’Università sono ora al vaglio degli inquirenti, così come le testimonianze rese dai 15 beneficiari dell’incarico a tempo determinato scelti dalla Lavorint e quella di sindacalisti e persone informate.

Pare che nell’ambito della tranche di indagine che riguarda l’appalto da 660mila euro, gli inquirenti abbiano già un quadro chiaro della situazione. La relazione dei carabinieri passerà a vaglio del pm Amedeo Sessa per la valutazione e eventuali decisioni sulla sussistenza delle ipotesi di accusa. Ma proseguono le indagini correlate che riguardano gli altri episodi emersi nel corso di questi primi mesi di inchiesta. Sotto la lente d’ingrandimento altre gare d’appalto: vigilanza, mensa, parcheggi ma anche un sistema familistico di cui avrebbero beneficiato persone vicine ai vertici dell’Università e a sindacalisti.

Tra le verifiche in programma ci sono anche quelle relative alle assunzioni avvenute il 23 dicembre scorso, quando la direzione generale ha avviato lo scorrimento di graduatorie di concorsi indetti a partire dal 2006 per l’assunzione a tempo indeterminato di 16 persone, anche in questo caso con mansioni di bibliotecario. Questo filone si intreccia immancabilmente al primo che riguarda la gara d’appalto Lavorint spa.

Al vaglio della magistratura, in questi giorni, anche quella dell’affidamento del servizio di vigilanza e guardiania dell’ateneo di Fisciano. Un servizio importante sotto molti aspetti, e sul quale – anche i sindacati – hanno sempre lamentato una mancanza di trasparenza.