Ventiquatt’ore per decidere il destino del Centro Ises

Ieri in Consiglio la minoranza ha chiesto la convocazione di un’assise sul tema Stasera una riunione di maggioranza fisserà i tempi della variante di destinazione

Entro 24 ore si definiranno percorso e tempi per tentare la salvezza in extremis del Centro Ises. Ieri sera la richiesta, firmata da sette consiglieri di minoranza, di convocazione urgente di un consiglio monotematico sull’Ises, questa sera la riunione di maggioranza per definire i tempi di collaudo e la data del consiglio per l’approvazione della variante di destinazione del Centro polifunzionale. Tempi stretti, entro due settimane sul centro ebolitano si esprimeranno il Consiglio di Stato e la Regione con la programmazione sanitaria.

L’assise cittadina si era insediata con la presenza dei consiglieri di minoranza, a chiedere per primo la parola era stato il capogruppo del Pd comunicando ufficialmente la richiesta di convocazione urgente di un consiglio sulla questione Ises: «Da mesi abbiamo richiesto che la vicenda Ises arrivasse in consiglio – aveva dichiarato Antonio Conte – la delocalizzazione della struttura nel Centro polifunzionale, la questione gestionale e l’accreditamento vanno discussi nella sede politica». Acquisita agli atti la richiesta, sono saltate le interrogazioni consiliari.

Sugli spalti dell’aula “Isaia Bonavoglia” i dipendenti del Centro in attesa di conoscere le sorti dell’Ises, hanno poi assistito al dibattito consiliare sulla relazione del Piano di zona per discutere sui 680mila euro di servizi sociali affidati in proroga dall’amministrazione. La relazione della commissione di garanzia e controlli, che contiene le procedure dei vari affidamenti per i servizi del Piano di zona e che, secondo l’opposizione da troppo tempo vengono affidati con iter poco corretti, tornerà in consiglio. La maggioranza ha comunque rigettato le conclusioni della commissione e si è aggiornata al prossimo consiglio. La minoranza ha contestato l’utilizzo indiscriminato delle proroghe, procedure poco corrette per l’opposizione, necessarie per l’assessore alle politiche sociali, Lazzaro Lenza: «La programmazione del Piano di zona, in termini temporali, non segue quella amministrativa, per evitare l’interruzione di servizi abbiamo scelto di procedere con quelli essenziali, nel rispetto delle procedure».

La curiosità della serata l’ha offetta Vincenzo Miceli. L’uomo che per giorni ha attivato un presidio davanti al Comune per chiedere il pagamento dei funerali del fratello, è arrivato in aula accompagnato dai suoi due cani per chiedere proprio una definizione del regolamento sull’accesso dei cani nei pubblici uffici. Per questo la seduta è iniziata con una ventina di minuti di ritardo.

Angelica Tafuri

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