Ventimila cuori nella “notte dei desideri”

Pubblico in delirio per lo show di Jovanotti: su un palco gigantesco due ore di energia e vecchi e nuovi successi

SALERNO. È stata “La notte dei desideri” per almeno ventimila persone. In tanti, infatti, forse anche di più, hanno preso parte ieri sera a quella strepitosa festa a cielo aperto che è stato il concerto di Jovanotti sotto le luci dello stadio “Arechi”. Uno show estremamente atteso che ha richiamato fan da tutto il Meridione.

Quella di Salerno, infatti, era l’unica tappa in Campania del “Backup tour”, e già dalla prima mattinata di ieri nei pressi dello stadio sono apparsi i primi pullman carichi di comitive. In tanti hanno atteso sotto il sole cocente che i cancelli si aprissero, rinfrescati solo dai getti d’acqua con cui i volontari della protezione civile hanno irrorato l’area antistante lo stadio per tutta la giornata. E già alle 20, ben prima che Lorenzo salisse sul palco, il prato era coperto da un tappeto colorato di ragazzi, di mamme e di papà con figli a seguito, di quelli che erano ragazzini ai tempi di “Gimme five” e di quelli che lo sono ancora e che nell’Ipod hanno una tracklist costellata da brani che cantavano i loro zii. E che continuano a piacere. C’erano i fan dell’ultim’ora, che hanno apprezzato soprattutto il Jovanotti maturo e dedito alle cause civili, ma anche coloro che non rinnegano il loro passato da discotecari.

Poi, alle 21.10, le luci si fanno improvvisamente più forti e l’atmosfera si riempie delle note della colonna sonora di “Django”. Ed eccolo, Lorenzo il Magnifico, in pantaloni blue elettrico e giacca e camicia fluo, arancio e giallo, bellissimo. E parte “Che bello è quando lo stadio è pieno...”. Il primo brano è “Ciao mamma”. E il pubblico esultante risponde: “Guarda come mi diverto”. È un’esplosione di gioia. Migliaia di flash, sventolano bandiere con il “soleluna”, il simbolo della filosofia “jovanottiana”.

Boato, Lorenzo grida: «È bello essere qui nella vostra città, facciamo partire la festa». E si torna immediatamente alla fine degli anni Ottanta con “Megamix”, con “Gimme five”, e sembra di rivederlo quel ragazzino dal sorriso timido che incantò migliaia di ragazzine grazie alla pronuncia imperfetta e al cappellino da baseball. Dopo “Tempo”, le luci si spengono e parte il vero show, una festa elettronica con luci stroboscopiche e bassi sincopati. Lorenzo corre da un lato all’altro del gigantesco palco. Quando parte “Mezzogiorno” il pubblico esulta e anche Lorenzo, che stampa un bel bacio sulla testa del suo fedele Saturnino.

Mentre i maxischermi irradiano lampi di energia parte “La mia moto”, le trentenni impazziscono. Poi “Serenata rap”, “Mi fido di te”, “Piove”: un crescendo di emozione che culmina con il nuovo singolo “Ti porto via con me”. Lo stadio esplode. La serata volge ormai al termine: ma c’è ancora spazio per l’“Ombelico del mondo” e per “Il più grande spettacolo”. Infine la frase che più ama ripetere: “Sono un ragazzo fortunato”.

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