LA SFIDA DELLE REPUBBLICHE MARINARE

Venezia sbaraglia il campo: è sua la Regata

I "Leoni" sempre avanti, Amalfi si piazza al quarto posto. Grande spettacolo con il corteo prima e poi con la gara seguita da una splendida cornice di pubblico da Amalfi al lungomare di Salerno. Cacciari "folgorato" dalla Costiera

Un tripudio di folla, ma come rovescio della medaglia, la delusione di una gara che ha visto l’armo amalfitano ancora una volta relegato al quarto posto, l’ultimo. Sono stati nuovamente i veneziani, infatti, a tagliare per primi il traguardo, come tre anni fa; e la loro è stata una vittoria meritata, con una condotta di gara ineccepibile. Anche i pisani si sono battuti fino alla fine con forza e con veemenza, mantenendo, sin dall’inizio la seconda posizione, tallonati alle spalle dai Genovesi.
La gente che affollava le tribune, sistemate sul piazzale Flavio Gioia, le terrazze, i balconi, la litoranea ed il lungomare, ha applaudito a lungo, mettendo al bando ogni campanilismo, nel nome dell’amicizia e della pace cui si ispirava la LIII edizione di questa Regata delle Antiche Repubbliche Marinare.
Una manifestazione che, nonostante gli anni, ha dimostrato di saper essere ancora attuale, di non aver perduto il suo fascino, i suoi valori storici e culturali.
Il Corteo, che ha preceduto la competizione remiera, è partito dalla piazzetta "bomboniera" della vicina Atrani su cui si affaccia la Cappella palatina di San Salvatore de Birecto dove il Duca della Repubblica riceveva la sua investitura ufficiale. A fare strada gli Sbandieratori di Cava dei Tirreni e la fanfara dei Carabinieri che hanno creato con i loro costumi ed il riflesso degli ottoni, una splendida macchia di colore. Poi le delegazioni di Venezia, Pisa, Genova ed Amalfi in un insieme cangiante di sete e di broccati, di gonfaloni e di bandiere, di codici e di trofei.
Le "Tavole Amalfitane", che furono il primo diritto marittimo, il "sacro catino" dei genovesi che, secondo la tradizione, venne usato da Gesù nell’ultima cena e che Guglielmo Embriaco portò dall’Oriente per farne dono alla sua città, la fascinosa regina Caterina Cornaro che regalò a Venezia l’Isola di Cipro, la vezzosa ed eroica Kinzica dei Sismondi che salvò Pisa dall’assalto e dalla razzia dei Musulmani, sono stati gli elementi chiave intorno ai quali, ognuna delle antiche Repubbliche, ha ricostruito un significativo episodio della sua storia.
E tutto questo, nello splendido paesaggio della costa illuminata dal sole e strapiena di turisti italiani e stranieri che, sin dalla mattinata, si sono riversati nella cittadina costiera, pur di piazzarsi in un "Posto" che garantisse la visione sia della sfilata in costume che del palio remiero.
A garantire l’ordine pubblico sono stati i carabinieri della locale Compagnia, diretti dal capitano Enrico Calandro, mentre l’assistenza sanitaria è stata assicurata dai volontari della Croce rossa. E i commenti, per quanto riguarda l’organizzazione, coordinata dal segretario comunale Simona Manzo, sono stati veramente lusinghieri. Per tutti quello del sindaco di Venezia Massimo Cacciari: «Sono veramente contento di essere venuto ad Amalfi - ha sottolineato il primo cittadino della "Serenissima"- che possiede una cornice stupenda per manifestazioni come questa. Anzi, mi vien voglia di suggerire che la Regata abbia a svolgersi sempre qui». Una proposta che potrebbe anche essere presa in considerazione.
Gaetano de Stefano