Venduta dalla madre La 12enne va dal giudice

Per la bambina di Pontecagnano è stato chiesto l’incidente probatorio La deposizione servirà a chiarire le intercettazioni. Decise anche due perizie

PONTECAGNANO FAIANO. «Mamma mi ha detto tutto, vi farò contento». È solo una delle intercettazioni inquietanti ascoltate dai carabinieri nel corso dell’indagine per pedofilia che ha portato all’arresto, venti giorni fa, di una 31enne di Pontecagnano accusata di aver venduto la figlia di 12 anni per somme che andavano dai cinque a quindici euro. A breve quella bambina sarà chiamata a raccontare davanti al giudice delle indagini preliminari cosa accadeva quando la mamma la lasciava sola con un 82enne, anche lui indagato. Le sarà chiesto inoltre di precisare quali telefonate siano sue e quali invece non ricorda, considerato che molte delle conversazioni intercettate sono state attribuite alla madre, che avrebbe imitato la voce della ragazzina per sollecitare l’anziano a fissare gli appuntamenti.

L’incidente probatorio è stato chiesto dal sostituto procuratore Elena Guarino per cristallizzare gli elementi probatori, evitando che il tempo pregiudichi i ricordi e la spontaneità delle dichiarazioni. Si svolgerà in modalità protetta, alla presenza di psicologi e dei difensori degli indagati. Il gip Stefano Berni Canani ne fisserà la data nei prossimi giorni, ma intanto la Procura ha chiesto pure che sulla bambina siano disposte due perizie: una ginecologica, per verificare la presenza di segni di violenza, e l’altra di carattere psicologico, per evidenziare eventuali traumi collegabili ad abusi sessuali e anche l’attendibilità del suo racconto.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia della madre – tuttora in carcere con le accuse di concorso in abusi sessuali su minori e organizzazione di prostituzione minorile – sono emersi ulteriori particolari sul rapporto tra lei e l’anziano. La donna ha negato di avergli mai consegnato la figlia perché avesse con lei rapporti sessuali, ma ha detto che da quell’uomo riceveva di tanto i soldi per comprarsi le sigarette e che il denaro non le era più arrivato quando lei aveva lasciato cadere nel vuoto la richiesta di un appuntamento con la ragazzina. È per riavere quei soldi avrebbe cambiato idea e l’avrebbe mandata a casa sua, ma senza ipotizzare uno scenario di abusi. Una ricostruzione che secondo gli inquirenti stride con i risultati delle intercettazioni, con quei “volete me o la criatura?” e con i “mi metto in mezzo a voi” che i carabinieri hanno ascoltato e che hanno portato all’ordinanza di custodia in carcere.

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