Vendite fasulle on line Così truffavano i clienti 

Il meccanismo “a piramide” garantiva solo i primi acquirenti di materiale I tre uomini finiti ai domiciliari avevano allestito un giro da centomila euro

ROCCAPIEMONTE. Colli di merci inferiori per numero rispetto alle vendite effettuate on-line, prezzi delle merci troppo basse rispetto ai valori di mercato, documentazione contabile irregolare e società gemelle costituite a scopo fraudolento: sono questi i cardini e gli ulteriori approfondimenti emersi dall’inchiesta sulle truffe on-line portate avanti con il sistema commerciale definito “piramidale”, in cui i pagamenti per gli acquisti non corrispondevano ai beni effettivamente ottenuti e che ha portato agli arresti domiciliari Enrico Attanasio, 46 anni, di Castel San Giorgio, Patrizio Rocco, 33, di Nocera Inferiore, ma residente a Roccapiemonte, e Patrizio Basile, 30, di Castel San Giorgio, con il sequestro di 95mila euro.
Le due ditte, “Dueamici” e “Due Amici srls”, intestate a Patrizio Basile e Patrizio Rocco, non avevano lavoratori alle dipendenze, ma di fatto erano gestite, come accertato dall’inchiesta, da Enrico Attanasio, ritenuto il perno degli illeciti in concorso con gli altri due indagati, fuori dall’ipotesi associativa ipotizzata dalla procura e non ravvisata dal gip. Alle tre persone coinvolte nell’operazione anti truffa, eseguita ai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della procura di Nocera Inferiore, guidata dal luogotenente Alberto Mancusi, sono contestati 125 episodi ricostruiti e la gestione di un sito web finito sotto sequestro, utilizzato per attirare acquirenti da frodare.
In particolare, i coinvolti proponevano in vendita del materiale informatico di alta qualità, smartphone e accessori per la telefonia in genere, incassando i pagamenti senza però mai eseguire le consegne della merce, secondo i dettami del sistema commerciale che viene definito “a piramide”, illegale per il codice civile e penale.
Il gip ha disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliari per Attanasio, Rocco e Basile, chiamati a rispondere in concorso tra loro di aver praticato la frode rimpallando offerte di prodotti a prezzi stracciati sui due siti web. Il cuore del raggiro consisteva nell’acquisto a prezzi fortemente scontati di beni di consumo di valore elevato, con il rischio dell’acquirente a seconda della sua posizione: gli ultimi arrivati non ricevevano mai i beni acquistati, con l’azienda in questione che procacciava prodotti in numero inferiore rispetto alle ordinazioni, prefissando il reato di truffa. Stando invece nel meccanismo in una posizione di vertice, si usufruiva del bene, oltre che dei benefit ricollegati al commercio, mentre chi si inseriva successivamente in posizioni sottostanti, dopo il pagamento otteneva la consegna materiale solo in caso di un ulteriore allargamento della base e del relativo schema.
Dalle due sedi, con le società“Dueamici srls” a Roccapiemonte e l’altra società chiamata semplicemente “Dueamici” situata a Mercato San Severino, si organizzava l’intero meccanismo illecito. Il commercio riguardava Iphone, computer portatili, telefonini smartphone samsung, huawei, airpods, videogiochi e anche Worwerk-Bimby.
Alfonso T. Guerritore
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