Vendita dei beni dell’Ente Tutto resta fermo al palo

Pagani, spesso non si può esercitare la prelazione perché i locatari sono morosi E così si privano le casse del Comune dell’introito di svariati milioni di euro

PAGANI. Ferma al palo la situazione relativa all’alienazione dei beni immobili di proprietà del comune. Una situazione ferma dallo scorso mese di marzo quando la terna commissariale aveva dato il via all’alienazione dei beni. Una delibera che aveva predisposto la messa in vendita di 23 proprietà comunali per un introito nelle casse comunali di oltre cinque milioni di euro, come preventivato dai dirigenti di Palazzo San Carlo.

Un’operazione che però, nonostante i proclami iniziali e la profonda crisi economica attraversata dall’ente, ancora deve concretizzarsi a causa di alcuni ostacoli sorti sul percorso delineato dai predecessori dei commissari Tramonti e Carli nello scorso mese di marzo. Gli ostacoli, ovviamente, sono di carattere economico ed avrebbero a che fare con le inadempienze di alcuni locatari per quanto riguarda i canoni di affitto dei beni da versare al comune. I locatari di alcuni beni comunali, infatti, potrebbero far valere il proprio diritto di prelazione per l’acquisto del bene da loro occupato solo in seguito al corretto pagamento dei canoni di affitto e, nel caso degli inadempienti, soltanto dopo aver regolarizzato il pagamento dei canoni relativi agli anni in sospeso. Una situazione che, al momento, è ancora in fase di discussione tra i locatari e i dirigenti di Palazzo san Carlo che, vista la condizione in cui versano le casse comunali, auspicano in una breve risoluzione del caso.

Una volta superati questi ostacoli e accertata la rinuncia dei locatari a far valere il proprio diritto di prelazione sul bene, si potrà procedere con l’istituzione di una gara d’appalto per la messa in vendita dei beni. Operazione, quest’ultima, che in ogni caso dovrebbe avere inizio entro la fine di dicembre.

Entro il 30 novembre, invece, i dirigenti di Palazzo San Carlo potranno presentare richiesta all’Agenzia del Demanio di entrare in possesso di tutti quei beni dismessi dello Stato presenti sul territorio, indicando l’utilizzo che vorranno farne e le risorse ad essi destinate.

Le proprietà messe in vendita fino ad adesso sono: una rosticceria in Piazza Corpo di Cristo (54 mila euro), un locale a Corso Ettore Padovano adibito a barbiere (10 mila euro), un locale in Piazza Corpo di Cristo (21 mila euro), un bar in Piazza S. Alfonso nei pressi dell’Auditorium (367 mila euro), 111 appartamenti Parco Arancio (3 milioni e 600 mila euro), 2 immobili via Garibaldi (90mila e 86 mila euro), uffici in Piazza S. Alfonso nei pressi dell’Auditorium (1 milione e 300 mila euro).

Aldo Padovano

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