il caso

Vendita degli alloggi popolari Scatta inchiesta della Procura

Dalla rivalità tra due famiglie ebolitane per una relazione sentimentale contrastata si è scoperto un caso di compravendita illegale di alloggi popolari in via Sandro Pertini. Una pratica diffusa,...

Dalla rivalità tra due famiglie ebolitane per una relazione sentimentale contrastata si è scoperto un caso di compravendita illegale di alloggi popolari in via Sandro Pertini.

Una pratica diffusa, un modus operandi, tra gli assegnatari che decidono di lasciare la casa dell’Iacp e la vendono a un parente o conoscente con l’escamotage di inserirlo anzitempo nel proprio nucleo familiare.

Nei racconti delle varie liti sfociate in denunce, una delle due famiglie ha raccontato anche della compravendita della casa di proprietà pubblica. Doveva essere un dono di nozze del padre della fanciulla, protagonista della relazione sentimentale contrastata dalla famiglia di lui.

L’uomo avrebbe – secondo la denuncia sporta ai carabinieri della stazione di Eboli, diretta dal luogotenente Fabrizio Garrisi – versato al somma di 15mila euro a un cugino per subentrare nella titolarità di assegnazione della casa popolare. In quella casa dovevano andare a vivere, appunto, sua figlia e suo marito, anche contro il parere dei genitori di quest’ultimo.

Tra le due famiglie, negli ultimi mesi, ogni occasione era buona per litigare. Più volte i carabinieri della compagnia di Eboli, guidata dal capitano Alessandro Cisternino e dal tenente Francesco Manna, sono dovuti correre in via Sandro Pertini per sedare le loro liti. La “faida” si è scatenata, poi, a colpi di denunce. L’archivio dei militari dell’Arma si è aggiunto di notizie di reato per lesioni, stalking e violenza privata. E ora anche la trattativa per la cessione dell’alloggio popolare. Dopo la denuncia sono scattate le indagini e le relative verifiche. Del caso si sono occupati anche il Comune di Eboli e l’istituto Iacp di Salerno. L’assegnatario, che avrebbe “ceduto” il diritto al cugino, è stato sospeso e va verso la revoca. L’alloggio, pertanto, sarebbe in questo momento occupato abusivamente. Quindi si rischia lo sfratto coattivo.

Tutto ciò sta alimentando oltremodo la rivalità tra le due famiglie dopo che alcune persone informate dei fatti sono state sentite dai carabinieri. Indagando sul caso delle famiglie rivali, si è scoperto che di casi simili ve ne sarebbero diversi. Altri assegnatari di alloggi, volendo lasciare la casa, userebbero questo strada illegale per “vendere” un bene non proprio.

La somma si paga nel momento in cui si accetta sul proprio stato di famiglia l’acquirente. Questo è solo uno dei fenomeni su cui ora si indaga formalmente.

L’altro è quello dell’occupazione abusiva, approfittando semmai anche dell’assenza temporanea dell’assegnatario.

Massimiliano Lanzotto

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