Vendita Centrale del latte «La politica ne resti fuori»

Appello della Cgil ai comitati che in queste ore stanno raccogliendo firme Oliva: «Capisco la sensibilizzazione, ma questa iniziativa può nuocere»

Dopo giorni di furiose polemiche e note stampa al vetriolo, cala il silenzio sulla vendita della Centrale del Latte di Salerno. Nessuno parla più a cominciare dall’amministrazione che non ha ancora risposto alla lettera delle rappresentanze sindacali di fissare al più presto un incontro per discutere della situazione (lettera inviata lo scorso 12 luglio). Al momento, infatti, non è stata comunicata nessuna data nonostante le numerose sollecitazioni da parte delle Rsu. I rappresentanti sindacali hanno deciso di restare ancora in attesa. «Probabilmente non hanno risposto alla nostra lettera - spiega Mimmo Oliva della Cgil - perché non si è ancora insediato il gruppo di lavoro che dovrà preparare il bando di gara e al quale noi dobbiamo partecipare oppure il sindaco è troppo affaccendato per incontrarci». Nessuna dietrologia sulla mancata convocazione. «Non penso che non vogliano coinvolgerci - ha continuato il sindacalista - perché sarebbe una strategia totalmente sbagliata. Il sindaco nella scorsa assemblea di aprile aveva preso un impegno preciso con tutti i dipendenti e non sarebbe corretto ritornare sui propri passi. Noi abbiamo delle indicazioni da dare che vorremmo fossero inserite nell’atto di gara». I sindacalisti temono soltanto che tutte le azioni che in questi giorni stanno promuovendo gli oppositori alla vendita della Centrale del Latte possano nuocere ai lavoratori. «So che alcuni rappresentanti politici hanno voluto incontrare i dipendenti dell’azienda - continua Oliva - ma in queste decisioni vedo solo la ricerca di consenso. Il vero problema è riuscire a trovare le giuste soluzioni ed in questo senso tutte le iniziative promosse in queste settimane non servono. Possono solo riuscire a creare un po’ di opinione e basta». Il riferimento del sindacalista è alle diverse petizioni che si stanno facendo in città contro la vendita della municipalizzata. «Ormai si è deciso di intraprendere una certa strada, ovvero quella della cessione delle quote; una raccolta firme non serve ma anzi può nuocere. Voglio dire che può destabilizzare una sorta di equilibrio che abbiamo e creare delle tensioni che poi dovremmo essere noi sindacati a spegnere in sede di confronto. Un’operazione che potrebbe non essere facile». Insomma per le rappresentanze sindacali adesso è il momento che la politica resti fuori dalla Centrale del Latte per far lavorare in serenità tutte le parti in causa e riuscire così a preparare un bando che possa salvaguardare quanto più possibili gli interessi dei lavoratori. «Capisco le operazioni di sensibilizzazione, ma abbiamo già visto in altre occasioni (come la vicenda Amato) che l’opinione pubblica a Salerno è assente». Quindi, sembrano voler dire le rappresentanze sindacali, visto che i dipendenti saranno destinati a restare da soli eventualmente dovessero scendere in battaglia, sarebbe il caso di evitare che qualcuno diverso da loro apra per il primo fuoco e poi si vada a posizionare nelle retrovie. La speranza delle Rsu è che il messaggio lanciato venga colto ora che si è ancora in tempo.

Angela Caso

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