Vendita Centrale del Latte Interrogativi sul bando

Sarà aperto per avere una maggiore competizione e spuntare un prezzo più alto? Si terrà conto degli incrementi di volumetrie del Puc? Che ne sarà dei soldi?

La notizia è giunta a sorpresa nel corso del Consiglio comunale di ieri mattina: «Il bando della Centrale del Latte è pronto». A svelarlo il consigliere del Pdl Giuseppe Zitarosa, che ha aggiunto: «Per come è stato pensato soltanto due aziende tra quelle che hanno manifestato interesse potranno partecipare, perché è aperto a soggetti che riescono a fatturare dai 25 milioni di euro in poi. Cari consiglieri dobbiamo vigilare perché non vengano messi limiti di partecipazione».

Le informazioni di Zitarosa non sono del tutto esatte. Effettivamente gli uffici stanno lavorando al documento (sono stati interessati i settori ragioneria e avvocatura) ma non è per nulla completato. Secondo una prima stima, il bando non sarà pronto prima di ottobre. Dagli uffici del Comune smentiscono il limite annunciato da Zitarosa, ma confermano che ci saranno una serie di richieste di garanzia che confermino la solidità economica del futuro proprietario in modo che non vengano scaricate tensioni finanziare sulla municipalizzata.

La questione sembra essere molto più complicata del previsto. Si starebbe anche pensando ad una sorta di contratto da far firmare preventivamente a qualsiasi offerta in cui verranno messe nero su bianco una serie di prescrizioni che l’eventuale acquirente dovrà accettare. Insomma una sorta di preselezione. Inoltre, a quanto si è appreso, il bando non tornerà né in Giunta e nè in Consiglio comunale per essere approvato. Dunque, bisognerebbe fidarsi del lavoro dei dirigenti.

Restano aperti, poi, una serie di interrogativi che nessuno finora ha posto in seno al Consiglio comunale. La prima domanda è: qual è il reale valore della Centrale che permette di capitalizzare al meglio la vendita? Sappiamo infatti della stima fatta dalla Kpmg (circa 12 milioni e mezzo di euro) ma, secondo analisi fatte all’interno dell’azienda, il valore potrebbe essere aumentato se si tenesse conto di una serie di fattori. Per prima cosa l’azienda spende in promozioni circa 600mila euro all’anno che potrebbero benissimo essere risparmiati. In secondo luogo, la Centrale paga agli allevatori un prezzo più alto di quello medio del mercato, in cambio di una serie di garanzie sulla qualità dello stesso latte. Attraverso questo e altri tipi di razionalizzazioni, si potrebbero ricavare utili aggiuntivi per 2 milioni di euro che permetterebbero al futuro proprietario di rientrare in pochi anni dell’investimento fatto. In terzo luogo, il Puc prevede un possibile ampliamento delle volumetrie pur conservando la destinazione d’uso industriale. Quindi bisogna chiedersi, il futuro bando terrà conto di questa possibilità che aumenterebbe decisamente il valore della Centrale del Latte? C’è ancora un’altra domanda riguardante il bando: sarà aperto a tutti oppure, come già si vocifera, ci sarà una preselezione? Solo nel primo caso, infatti, ci sarebbe una maggiore competitività che consentirebbe al Comune di assicurarsi un prezzo migliore.

Ed ancora, una volta avvenuta la vendita, come verranno utilizzati i soldi? Verranno spesi per nuove opere, per servizi o, come sarebbe più sensato, per abbattere il debito e, conseguentemente, pagare anche meno interessi. Su questo non si è affatto discusso e non c’è alcuna indicazione di merito. Prima della vendita sarebbe giusto dare risposte a tutti questi interrogativi.

Angela Caso

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