Venderanno ai privati villa Lucarelli

Il prezzo è stato fissato dalla Provincia in circa un milione e 400mila euro. Doveva diventare la sede di un museo

Un vero e proprio affare. Lo propone agli speculatori immobiliari la Provincia di Salerno, che mette in vendita Villa Bosco Lucarelli. La vecchia foresteria del convento di Sant’Antonio, passata ad una famiglia nobile e, infine, acquistata per circa 400 milioni di lire dall’amministrazione guidata da Alfonso Andria, ora viene nuovamente offerta ai privati. Basterà sborsare un milione 357mila 385 euro per godere della vista su piazza Salierno, sull’attiguo convento francescano e della frescura della collina.

La residenza gentilizia, nell’intento di Andria e di Antonio Guerritore che fu artefice dell’operazione di acquisizione, sarebbe dovuta diventare sede del museo provinciale dell'Agro, pinacoteca e centro di formazione per restauratori.

La villa, che consta di un edificio con 510 metri quadri di superficie utile, oltre al locale deposito di 34 mq, il cortile di 110 mq, il terrazzo di 116 mq, il sottotetto di 230 mq e il giardino di 1344 mq, è il lotto 14 del bando provinciale per la vendita di beni immobili provinciali, mediante procedura negoziata.

Chi vorrà cogliere l’occasione per acquisire cotanta struttura potrà farlo entro il 16 luglio, quella la data ultima fissata dal bando per presentare le offerte.

«È una costruzione di notevole pregio artistico - afferma Antonio Guerritore - e nel progetto originario che sostenni alla Provincia doveva diventare un tutt’uno con il convento. Creando, infatti, uno scalone esterno si sarebbe collegata da un lato a piazza Salierno e piazza Sant’Antonio e, dall’altro, al giardino Matinez y Cabrera e alla collina. Avremmo avuto un parco archeologico, storico ed ambientale di 15 mila metri quadri a beneficio di Nocera».

«Nella struttura museale del Palazzo - spiega l’ex senatore - si sarebbe potuta allocare anche la collezione Fienga, attualmente “conservata” negli scantinati del museo di Paestum». Sarebbe stata, insomma, una bella occasione per la città.

L'edificio fu ristrutturato esternamente qualche anno fa, furono spesi circa 100 mila euro. Sembrava essere vicini alla rinascita.

Non fu così. Lo stabile è stato, infatti, solo preda di vandali e rifugio per emarginati. «Vendere è privare la città del proprio futuro storico, archeologico e sociale - continua Guerritore - è un colpo mortale che l’amministrazione provinciale infligge a Nocera e all’Agro».

Guerritore infine conclude: «Disperdere questo progetto, nonostante la presenza di vari assessori e consiglieri provinciali nocerini, significa depredare la città di grandi speranze».

Al momento però sembra impossibile impedire la vendita. Bisogna sperare che non arrivino offerte o chissà che, nonostante il deficit e i tempi stretti, il Comune non possa pensare ad un’acquisizione. Di fatto, in una situazione del genere sarebbe l’unica alternativa, ma chieder alla finanze disastrate del municipio uno sforzo del genere sarebbe una follia.

Alla fine, è triste dirlo, il maniero che doveva diventare un museo finirà sicuramente in mano ai privati.

Salvatore D’Angelo

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