«Vassallo seppe intuire tutta la valenza del Parco»

Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, ricorda il “sindaco-pescatore” «Fece capire l’importanza della biodiversità e anche i suoi risvolti economici»

ASCEA. Tour nel Cilento, ieri mattina, per il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Accompagnato dal parlamentare Simone Valiante, il ministro è intervenuto prima ad Ascea, alla seconda giornata del congresso mondiale dei Geoparchi, e poi a Marina di Pisciotta per l’apertura di “È Festa nel Parco”, iniziativa dedicata a biodiversità e turismo sostenibile.

Ministro, è il terzo anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco diventato il simbolo della buona politica e della tutela dell’ambiente...

«La vita di Angelo Vassallo è stata intrecciata allo sviluppo di quest’area e la sua intuizione sulla sua valenza del Parco si è concretizzata non solo nella tutela ma anche nella capacità di visione rispetto al futuro».

Cosa è cambiato in Italia nel settore ambientale dopo la morte di Vassallo?

«È cambiato molto nell’ambito delle aree marine protette. Il lascito più importante di amministratori come Vassallo è stato quello di aver fatto crescere la consapevolezza dell’importanza della tutela della biodiversità anche dal punto di vista economico e sui diversi usi. Fuori dal contesto delle aree proteste, questa battaglia è ancora da vincere perché il nostro Paese non ha ancora affrontato fino in fondo la sfida della sostenibilità. Una sfida non semplice che si può portare avanti esportando oltre il confine dei parchi quanto di buono è stato fatto finora».

Il Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è il parco nazionale più grande d’Italia, ma anche un’area che vanta un brutto primato: ogni anno vengono denunciate in media duecento persone per abusivismo edilizio...

«C’è la legge e va fatta rispettare. Ritengo che la scelta di istituire il Parco, negli anni, abbia comunque prodotto processi virtuosi. L’impegno delle forze dell’ordine nel Parco e nelle Aree marine protette del Cilento ha dato buoni risultati ma spesso bisogna fare i conti con reparti con poco personale e pochi mezzi. Sono a conoscenza delle varie attività e in particolare dell’ottimo lavoro svolto quest’estate dalla Capitaneria di porto a Marina di Camerota, nell’area marina protetta degli Infreschi e della Masseta. Siamo impegnati come Ministero a tutelare questo territorio. Faremo tutto quello che è possibile nonostante le difficili condizioni economiche per sostenere questo lavoro e far sì che non ci siano involuzioni».

Parchi da tutelare ma anche da valorizzare. Come?

«Uno degli obiettivi che mi sono prefisso è quello di portare fuori dall’ambito di aree protette e riserve naturali il patrimonio dei territori. Finché ne parlano solo gli addetti ai lavori non si ha consapevolezza del valore di queste realtà, non solo in termini di difesa della biodiversità, ma anche in termini economici. Si può immaginare una crescita non solo sulla quantità, ma basata sulla capacità di implementare i valori a partire da biodiversità e valorizzazione del territorio. Difendere le tipicità significa anche difendere la competitività. Un prodotto realizzato in un’area protetta ha più valore. Posso confidarle una cosa?»

Dica pure...

«Il Cilento è una terra bellissima. La prossima volta ci verrò in vacanza».

E quali luoghi visiterà?

«Sicuramente la baia degli Infreschi e Cala Bianca a Marina di Camerota. Ma anche Capo Palinuro e le sue grotte».

Vincenzo Rubano

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