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Vasche, “crepe” tra gli ambientalisti

CASTEL SAN GIORGIO. «Le perplessità sulle richieste inerenti al progetto Grande Sarno sono diverse. Il fatto è che sono sbagliate le parole d’ordine della battaglia con cui alcuni comitati dicono...

CASTEL SAN GIORGIO. «Le perplessità sulle richieste inerenti al progetto Grande Sarno sono diverse. Il fatto è che sono sbagliate le parole d’ordine della battaglia con cui alcuni comitati dicono “Non vasche”».

Così, Francesco Di Pace, presidente del Circolo Legambiente di Castel San Giorgio. «La discriminante fondamentale è che nelle vasche di laminazione ci deve andare acqua ruscellante, nemmeno l’acqua pulita cioè depurata. Nelle vasche deve andarci l’acqua che scende dalle pendici dei monti. Deve esserci uno spostamento delle vasche avvicinandole alla captazione delle acque ruscellanti». Secondo Di Pace le vasche dovrebbero essere individuate da Nocera fino al capodifiume di Solofra.

«Non si può dire No Vasche a priori. La questione più importante è che la Regione deve promulgare leggi tese ad eliminare l’asfalto e il cemento in tutti i piazzali che esistono nell’Agro, affinché l’acqua penetri e vada nelle falde acquifere. Dobbiamo non impermeabilizzare il suolo, questa è la prima regola per dare un assetto nuovo al territorio: la non cementificazione, altrimenti nel fiume ci andrà troppa acqua che non può essere raccolta». Anche sul dragaggio, Di Pace non è d’accordo.

«È una pazzia. Il Solofrana e il Sarno hanno la lastrificazione in pietra calcarea del fondo e non possiamo mandare la pala meccanica dentro e rompere tutto perché è un sistema molto sensibile». Fino all’inizio del ‘900 i dragava con le bufale. «Questo fiume va valorizzato. Abbiamo presentato noi Legambiente più “I Tre Castelli” un progetto che è stato avallato dall’amministrazione. Vogliamo un assetto diverso del territorio».

(d. s.)

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