“Varianti illegittime” Annullati i permessi per Palazzo Santese

La decisione del dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune In pochi anni ben 21 “correzioni” al progetto originario

Il palazzo di sette piani in via Roma, realizzato dall’imprenditore Francesco Santese, per il Comune è abusivo. Secondo l’Ufficio tecnico sono da considerarsi errate le varianti (ben 21) concesse dall’ente durante l’amministrazione Santomauro e nel corso dell’esperienza del commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo. Le modifiche al progetto originario, datato 1986, andavano in contrasto con la legge 219/81 (contributi post terremoto) e con il vigente piano di recupero approvato con delibera di consiglio comunale del 1988, “poiché hanno determinato la realizzazione di maggiori superfici abitative e volumi rispetto a quelli originari all’epoca del sisma”.

Il primo permesso di costruzione, per 13mila metri quadrati, è datato 1986. Sostanzialmente, Santese avrebbe dovuto ricostruire il fabbricato denominato “ex Turco”, abbattuto a causa dei danni riportati nel corso del terremoto del 1980. Il progetto non avrebbe dovuto comportare variazioni del numero delle unità abitative. Dal 1986, per anni nulla era stato fatto su quel rettangolo di terra che spiccava con il suo vuoto nel congestionato e denso centro di Battipaglia. Dopo 23 anni di silenzio ed alcuna modifica al progetto o al permesso ottenuto, nel 2009 (anno dell’elezione di Santomauro a sindaco) veniva rilasciata a Santese una prima autorizzazione per la costruzione di due piani interrati, un piano terra e cinque piani.

Nei cinque anni successivi, sono state numerose e sostanziali le modifiche al progetto iniziale. Nel gennaio 2012 era stata concessa la prima variante per l’allargamento della rampa di accesso ai piani interrati con ampliamento, a maggio dello stesso anno una seconda variante per alcune modifiche interne, a giugno la terza per una diversa dislocazione e distribuzione delle unità commerciali ed abitative, ad agosto la quarta variante per variazioni dei terrazzi laterali. La quinta variante era giunta la vigilia di Natale del 2012 per il completamento della ricostruzione con ulteriori due piani e mansarda. Nel 2013 le varianti erano state altre undici (comprese le integrazioni): a febbraio per variazioni interne del piano copertura, a marzo e a maggio (due) per variazioni architettoniche alla copertura, ad agosto per il completamento delle opere interne, ad ottobre (due) per varianti architettoniche alla zona residenziale, a dicembre (quattro) per il sottotetto e frazionamento delle unità immobiliari ai singoli piani, divenuti nel frattempo sette. Nel 2014 le ultime varianti, per un totale di cinque, tutte da gennaio a febbraio, per nuovi frazionamenti di unità immobiliari.

A seguito di vari esposti giunti in Procura e di verifiche effettuate tra i documenti in possesso dell’ente, il Comune aveva sempre difeso il proprio operato, dichiarando la piena legittimità di ogni variante. Fino ad ieri, quando il dirigente del settore tecnico Giancarlo D’Aco ha annullato in autotutela le varianti concesse al piano originario di costruzione.

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