«Vandali nei cimiteri, grave segnale» 

Il vescovo Giudice e i recenti raid: «Famiglie, scuola, istituzioni e parrocchie non abbassino la guardia»

Atti vandalici e furti nei cimiteri comunali, monsignor Giuseppe Giudice, vescovo della diocesi Nocera Inferiore-Sarno, lancia un monito a tutte le istituzioni locali. «Gli episodi di vandalismo consumatisi nei cimiteri di Pagani, Angri e Poggiomarino, nonché in altre città del territorio, sono segnali da non sottovalutare e da decifrare con molta oculatezza - ha dichiarato il vescovo Giudice-. Il rispetto dei morti e dei luoghi in cui riposano ha sempre segnato il cammino di ogni popolo, al di là della fede e della cultura».
In effetti hanno colpito molto la cittadinanza gli ultimi due episodi verificatisi lo scorso fine settimana nei cimiteri di Pagani e Angri, in cui molte tombe sono state oltraggiate e sottratte di adornamenti. È toccato prima alla cittadina alfonsiana, il cui camposanto nella notte di venerdì è stato al centro di un raid di grandi dimensioni, che ha coinvolto oltre duecento tra tombe e loculi. La banda di ladri ha portato via gli oggetti in rame e ottone, non esitando a danneggiare in molti casi anche le lapidi marmoree pur di estirpare gli accessori che avessero un interesse economico.
Solo ventiquattro ore dopo c’è stata l’introduzione nel cimitero di Angri, in cui si è ripetuta la medesima razzia. Grande lo shock dei familiari dei defunti che recandosi in visita al cimitero si sono resi conto di quanto avvenuto.
Monsignor Giudice nel suo intervento non solo invita a riflettere sulla gravità dell’accaduto, ma soprattutto invita ad agire per smuovere le coscienze civiche e spingere le istituzioni ad attivarsi per correre ai ripari dal punto di vista educativo. «L’oltraggio nei cimiteri dice di un grave disagio sociale, dove gente sprovveduta, fosse anche un piccolo numero, non si ferma più neanche dinanzi alla morte, spinta da bassi e malsani istinti e profitti - ha commentato -. Come vescovo, alzo la voce e invito tutti – le famiglie, le scuole, le parrocchie, le istituzioni – a non abbassare mai la guardia e a ristabilire un patto educativo che sia attento soprattutto alle nuove generazioni, per ricucire la sfilacciatura del tessuto sociale».
Episodi simili a quelli di Pagani e Angri si erano verificati nelle ultime settimane anche in altri cimiteri di alcuni comuni del territorio salernitano e delle province limitrofe, come Poggiomarino e San Marzano sul Sarno. In tutti i casi sono state sollevate richieste di maggiori controlli all’interno delle aree cimiteriali, perché quella che sta diventando una vera e propria razzia sia fermata dall’intervento delle forze dell’ordine. Tra l’altro, a prescindere dal valore economico dei danni subiti, la gravità dell’atto deriva soprattutto dal valore simbolico associato al luogo sacro, come sottolineato anche dai sindaci delle città colpite dai raid in questi ultimi giorni. Ora arriva l’invito del vescovo Giudice rivolto a tutte le realtà deputate all’azione educativa, parroci compresi, ad agire in prima persona, ognuno secondo le proprie competenze: «Qui non è in gioco soltanto la fede, dono preziosissimo, ma il concetto stesso di persona e di umanità, che rasenta l’inciviltà. Invito non solo a pregare, ma a riflettere e operare in sintonia e comunione».
Martina Nacchio
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