Vandali a Bellizzi Distrutti i giochi nella villa comunale

Ignoti si sono introdotti nella struttura di Bivio Pratole Presi di mira anche i lampioni, danni per migliaia di euro

BELLIZZI. Vandali in azione: questa volta è stata presa di mira l’unica villa comunale della frazione di Bivio Pratole. Tra la notte di venerdì e sabato, con delle pietre hanno infatti spaccato gli involucri di plexiglas dei lampioni della pubblica illuminazione lasciando nel buio la villa. Inoltre hanno divelto alcuni laterizi, hanno sradicato delle piante, distrutto i pochi giochi presenti nell’area e aperti i tombini destinati alla raccolta delle acque piovane. I danni al patrimonio comunale si calcolano in svariate migliaia di euro.

Sulla questione è intervenuto il consigliere di minoranza del movimento civico “Insieme per la Bellizzi che Vogliamo”, Angelo Maddalo, che per l’ennesima volta lancia un appello agli attuali amministratori di Bellizzi: «Notiamo giochini distrutti e tombini aperti dove i bimbi possono farsi del male. Continue lamentele ci giungono dalla popolazione, a dimostrazione della ferma volontà dei residenti di esprimere un disagio in modo corretto e democratico. Noi consiglieri di minoranza abbiamo l’intenzione di andare fino in fondo per affermare il diritto della popolazione di porre in essere gli interventi necessari per contrastare il degrado che deturpa e coinvolge il paese oltre alla fatiscenza dei fabbricati pubblici che versano in condizioni di pericolosità, si richiedono quindi controlli, attenzioni e programmazione».

Secondo alcuni genitori che accompagnano i propri figli a giocare negli spazi verdi della villa di Bivio Pratole, basterebbero semplicemente dei pensionati, naturalmente autorizzati dal Comune, che nel tempo libero tengano in ordine e controllino i parchi da atti di vandalismo, visto che l’educazione civica è precaria. Ma gli anziani possono anche divenire una importante risorsa per il territorio.

L’attuale amministrazione retta dal sindaco Mimmo Volpe più volte è intervenuta per ripristinare l’ordine, sostituendo o cercando di riparare ciò che i vandali, definiti dal sindaco di Bellizzi come “piccoli vigliacchi”, avevano distrutto senza alcun rispetto per la propria città.

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