LA STORIA

Vallo della Lucania, mamma gheppio fa il nido nella caserma

Dopo due mesi ha lasciato i carabinieri del Parco e ha preso il volo insieme ai suoi piccoli

VALLO DELLA LUCANIA - Salvata dai carabinieri forestali lo scorso inverno decide di nidificare in caserma. E ieri, dopo circa due mesi, mamma Gheppio ha lasciato prendere il volo ai suoi tre piccoli. Un tuffo nel vuoto, e poi di colpo in su, in picchiata a 360 all'ora, come frecce e sopra le teste dei carabinieri forestali. Non è una favola della Walt Disney, ma una storia vera, di amicizia tra uomini e animali.

È accaduta a Vallo della Lucania, in località Montisani, nell’area militare del Reparto carabinieri Parco. E, a darne notizia, è stato proprio il comandante, il colonnello Mario Guariglia. «Mamma Gheppio ha trovato nella nostra caserma un posto sicuro - ha raccontato - Fu salvata in strada lo scorso inverno da due carabinieri che, dopo le prime cure, la lasciarono nuovamente libera. Ma il rapace, dall'inconfondibile livrea rosso mattone con barrature trasversali scure, si è affezionata ai carabinieri e non è mai più andato via». E ha scelto un anfratto esterno della caserma per allestire il nido, deporre le uova e far nascere i propri piccoli. «Così abbiamo deciso di adottare mamma Gheppio - ha spiegato l’ufficiale - ma senza alcuna intromissione nella sua vita. L’abbiamo solo protetta e ammirata. In questi mesi- ha continuato con un pizzico di emozione ci ha regalato delle performance straordinarie: centinaia di voli sulla vallata che si concludevano con atterraggio sulla caserma. Un esempio di come la natura, se lasciata tranquilla, sa restituirci straordinarie sensazioni».

Il gheppio (falcus tinnunculus), oltre ad essere una specie protetta dalla legge 157 delle 1992 e dalle direttive europee, è l’unico esemplare insieme al grillaio e alla poiana che in volo riesce a stare fermo in aria e puntare la sua preda. «Si tratta di rapaci piuttosto comuni nel nostro Parco nazionale - ha precisato Guariglia - che per fortuna riescono a nidificare tranquillamente sia lungo la costa, sia nell’entroterra. Una presenza così nutrita di questi rapaci denota l’integrità e la salubrità di questo territorio, che tutti i giorni cerchiamo di proteggere».

Il gheppio è tra i più piccoli rapaci italiani (misura infatti 35 centimetri), ma vederlo volteggiare in aria è un piacere per gli occhi, grazie alla sua agilità ed eleganza. Quando è a caccia resta sospeso in aria con rapidi battiti delle ali, cercando stabilità con la coda aperta a ventaglio e sfruttando le correnti ascensionali. «E poi hanno una dieta molto variegata - ha concluso il colonnello -. Da insetti, come grilli e cavalletti, a lucertole, passando per piccoli mammiferi, come i topi. In questi mesi mamma Gheppio ha portato in caserma di tutto».