LE CONDANNE

Vallo della Lucania, lesione alla trachea mentre viene intubata, muore una donna

La pensionata di Casal Velino subì lesioni alla trachea durante il ricovero

VALLO DELLA LUCANIA. Pioggia di condanne per i medici dell'ospedale di Vallo della Lucania per un caso di malasanità. I fatti risalgono a sette anni fa: una donna originaria di Casal Velino, Matilde Giordano, di 59 anni, pensionata, a settembre del 2010, viene ricoverata presso il San Luca a seguito di un incidente verificatosi in località Verduzio, nel quale riporta la frattura del femore. Giunta presso il presidio sanitario vallese, la donna viene condotta nel reparto di Ortopedia, qui viene intubata dall'anestesista, dottore Aniello Greco. A seguito di tale operazione, la 59enne riporta una lesione alla trachea e viene trasferita nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale, dove trova la morte dieci giorni dopo, a seguito di intervenute complicazioni. I familiari della donna, il marito e due figli, presentano denuncia alla locale caserma dei carabinieri e la Procura di Vallo apre un fascicolo, disponendo il sequestro delle cartelle cliniche.
La prima consulenza del medico legale, dottore Adamo Maiese, disposta dalla Procura delle Repubblica, individua nell'anestesista e nei sanitari del reparto di Terapia intensiva la responsabilità del decesso, per non aver chiesto l'intervento di un chirurgo toracico al fine di risolvere la lesione procurata alla paziente. Tale ipotesi ha poi trovato conforto anche nella consulenza d'ufficio disposta dal giudice monocratico, dottoressa Donatella Bove, affidata ai professori Buccelli e Servillo, dell'Università Federico II di Napoli. Il magistrato ha condannato per omicidio colposo: l'anestesista Aniello Greco ad 8 mesi di reclusione; 1 anno e 4 mesi invece per i sanitari del reparto di terapia intensiva: Aquilino Divita (difeso dall’avvocato Bruno Mautone, Antonietta Cerulli, Francesco Sparano, Michele Bosco, Teresa Giuliani, Gaetano Pacente, difesi da un noto studio legale di Milano.
Sono stati anche condannati al pagamento di una ingente somma a titolo di provvisionale (oltre 100mila euro) in favore delle parti civili costituite, difese dall'avvocato Francesco Scarpa, del foro di Vallo della Lucania. Il giudice ha rimesso gli atti alla Procura affinché il pm possa approfondire eventuali responsabilità anche dei sanitari del reparto di Ortopedia. Questo il suo commento dell’avvocato Scarpa: «Esprimo soddisfazione per una decisione che non restituisce ai miei assistiti la persona amata, ma accerta che la stessa è morta per una grave responsabilità dei sanitari».

©RIPRODUZIONE RISERVATA .