IL PROCESSO

Valle dell'Irno, botte dalla moglie cubana: il giudice allontana la donna

La 31enne è accusata di maltrattamenti aggravati anche verso il figlioletto

Picchiato, chiuso in una stanza per ore senza poter uscire e altre volte, al contrario, lasciato fuori di casa e costretto a dormire in auto. È l’inferno a cui un uomo della Valle dell’Irno sarebbe stato sottoposto dalla moglie, una 31enne cubana che adesso è accusata di maltrattamenti aggravati nei suoi confronti e anche verso il figlioletto. Per lei il giudice delle indagini preliminari Luigi Levita ha disposto l’allontanamento dall’abitazione familiare, per evitare che continuasse in comportamenti vessatori che pare stiano danneggiando soprattutto il bambino. Si temeva anche che la donna potesse andare via con lui, come aveva annunciato lo scorso agosto, minacciando di rientrare a Cuba con il figlio e picchiando il marito a calci e pugni quando lui si era rifiutato di andare via di casa lasciandole campo libero. La donna risponde inoltre di estorsione, perché secondo gli inquirenti avrebbe prelevato dall’appartamento oggetti preziosi chiedendo poi al coniuge una somma di denaro in cambio della restituzione. Il capitolo più inquietante è pero quello delle vessazioni sul figlioletto. Nell’ordinanza cautelare di allontanamento si parla di percosse, ingiurie, eccessi d’ira e maltrattamenti che sarebbero divenuti un’abitudine. Dallo scorso giugno ad oggi gli episodi si sarebbero susseguiti con cadenza periodica sia nei confronti del figlio che verso il marito, ma pare che i problemi fossero sorti già subito dopo il matrimonio, deciso dopo due anni di conoscenza. Alla denuncia l’uomo ha allegato alcuni filmati registrati con una telecamera nascosta, e gli inquirenti hanno trovato conferma anche nelle deposizioni di familiari e vicini di casa. Il gip del Tribunale di Nocera ha quindi deciso per l’allontanamento e lunedì la donna, difesa dagli avvocati Antonio De Donato e Daniela Vigorito, sarà interrogata. (c.d.m.)