liste senza dibattito

Vaccaro al Pd campano «Quanto tempo sprecato»

Un timer che segna il passare invano del tempo per la nomina degli organismi statutari del Partito democratico campano. Lo ha installato sul proprio sito internet l’onorevole Guglielmo Vaccaro. Una...

Un timer che segna il passare invano del tempo per la nomina degli organismi statutari del Partito democratico campano. Lo ha installato sul proprio sito internet l’onorevole Guglielmo Vaccaro.

Una nuova singolare forma di protesta per sottolineare come, in questa regione, il Pd vìoli «la democrazia interna come una famosa variante del gioco a carte chiamata “asso pigliatutto”».

Per Vaccaro, un tempo lungo visto che a «quattro giorni dalla direzione nazionale del Pd che si riunirà per approvare le liste dei candidati alle europee» in Campania, «a 48 giorni dalle primarie per la scelta del segretario, non ha ancora riunito la propria direzione regionale chiamata a proporre a Roma i nostri nomi per comporre la lista». In effetti, a Napoli, si è già discusso di Europee. I nomi per la Campania sarebbero sei - quattro uomini e due donne - di cui uno solo, pare una donna, in città (tra i nome che circolano, quello di Mariarosaria Vitiello e del consigliere regionale Anna Petrone, ndr). Per questo motivo vaccaro ha sottolineato che «certo che ci saranno candidature espresse dal Pd campano ma la proposta non sarà legittimata da un voto ne tantomeno da una riflessione politica capace di dare un senso collettivo alla campagna per le europee».

Il parlamentare, già candidato alle primarie dello scorso 16 febbraio per la segretaria regionale, si chiede: «Può un partito federale privarsi a cuor leggero della direzione regionale? Può la maggioranza del 57% scambiare la democrazia interna come una famosa variante del gioco a carte chiamata “asso pigliatutto”?». E così, in attesa di queste risposte «il tempo passa». In effetti fu lo stesso segretario regionale, Assunta Tartaglione a tranquillizzare tutti qualche giorno fa dichiarando: «A breve riuniremo la direzione» ma soprattutto ribandendo che «l’indirizzo politico lo da la segretaria con il lavoro della segreteria, c’è o no il presidente francamente non cambia nulla».

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