Usurai: la convalida slitta a lunedì

I due arrestati di Sant’Egidio del Monte Albino “strozzavano” un operaio cavese

SANT’EGIDIO DEL MONTE ALBINO. Si svolgerà lunedì davanti al gip l’udienza di convalida per i fermi di Giuseppe Amato, 51 anni, e Francesco Mazzaro, 32, incensurati di Sant’Egidio del Monte Albino finiti in manette due giorni fa con l’accusa di usura ed estorsione. I due erano stati arrestati dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Salerno, in esecuzione di un decreto di fermo emesso dal sostituto procuratore Dda Vincenzo Montemurro.

Amato e Mazzaro, senza precedenti penali, erano attivi nella vendita di soldi con tassi usurai mensili in grado di levitare fino al quaranta per cento del capitale iniziale. Lo schema classico del prestito a strozzo stavolta è incappato nella decisione della vittima, un operaio cavese finito in difficoltà economiche. Era l’ottobre del 2012 quando il lavoratore si rivolse ad Amato che gli consegnò quindicimila euro iniziali richiedendone ventunomila in un secondo momento, con la precipitazione del debito nel vortice dell’usura. L’incremento non lasciò scelta al malcapitato operaio, finito poi sotto il peso di un buco di 250mila euro. La garanzia del debito era fondata su alcuni assegni con importi sempre maggiori, che la vittima dello strozzinaggio era obbligato a consegnare ai due usurai. I parenti dell’operaio iniziarono a subire pressioni e minacce e l’uomo, messo sempre più alle strette, vide davanti a sé una sola, difficile, via d’uscita.

Fissò un incontro con i due usurai per restituire parte dei soldi. Il luogo prescelto fu l’uscita di Nocera Inferiore dell’autostrada Napoli-Salerno dove perà Amato e Mazzaro trovarono gli investigatori della sezione operativa di Salerno. I due furono arrestati con la formula del fermo che attende ora la convalida davanti al gip: agli atti ci sono gli assegni di garanzia della vittima, un revolver 38 special, una pistola semiautomatica giocattolo senza tappo e denaro in contanti, tutto trovato nelle perquisizioni nelle case dei due usurai.

Alfonso T. Guerritore

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