Usura nella Piana, torna libero il boss Marcantuono

CAMPAGNA. Revocati gli arresti domiciliari a Liberato Marcantuono, il boss di Campagna sotto processo per un giro di usura che avrebbe messo sotto “strozzo” professionisti e imprenditori della Piana...

CAMPAGNA. Revocati gli arresti domiciliari a Liberato Marcantuono, il boss di Campagna sotto processo per un giro di usura che avrebbe messo sotto “strozzo” professionisti e imprenditori della Piana del Sele. I giudici della seconda sezione penale (presidente Vincenzo Siani) lo hanno rimesso in libertà accogliendo l’istanza del difensore Angelo Di Perna e disponendo per “paste e fasul” (così è soprannominato il boss) la misura cautelare dell’obbligo di soggiorno a Campagna. Non potrà lasciare il comune di residenza almeno finché sarà in corso il processo che lo vede imputato, insieme ad Albino Lardo, per un vasto di giro di usura. Secondo gli inquirenti il loro volume d’affari era tale da avergli consentito di riciclare all’estero, in Romania, proventi illeciti per circa due milioni di euro. Finirono in manette nei primi giorni dell’agosto 2012, nell’ambito dell’operazione Costanza con cui Procura antimafia e carabinieri smantellarono il sodalizio, accusato di aver messo sotto strozzo commercianti, professionisti e piccoli imprenditori della Piana. Circa quindici gli episodi contestati. Nell’elenco delle vittime figurano alcuni negozianti di Eboli e Campagna, un medico, i titolari di un bar di Battipaglia. Nessuno si è però costituito parte civile nel processo, per chiedere il risarcimento del danno. Anzi uno dei testimoni dell’accusa ha ritratatto.

Marcantuono era già uscito dal carcere a fine giugno, andando ai domiciliari nella sua abitazione di Castelcivita per evitare i contatti con la figlia Antonella e la moglie Lidia Di Dio già ai domiciliari a Campagna. A luglio le due donne sono tornate libere, dopo la condanna con rito abbreviato, e da ieri anche a Marcantuono sono stati revocati gli arresti. Per lui il processo ordinario continuerà a gennaio, quando i giudici ascolteranno alcune delle presunte vittime. (c.d.m.)

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