Usura bancaria, prosciolti Mps e Unicredit

Ma a Vallo la Procura chiede il rinvio a giudizio di Banca del Cilento. Vittima lo stesso imprenditore

Vertici nazionali e dirigenti locali di Mps e Unicredit non fecero altro che applicare i criteri decisi dalla Banca d’Italia: con questa motivazione il giudice dell’udienza preliminare Elisabetta Boccassini ha prosciolto dall’usura bancaria l’ex presidente del Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari, e altri 11 imputati per i quali il pubblico ministero Francesco Rotondo aveva invece chiesto il processo. La vicenda è quella della società di costruzioni Karma, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Franco Dente, e la questione giuridica si incentra sul conteggio degli interessi di massimo scoperto. In altri procedimenti i giudici hanno ritenuto che i singoli istituti di credito avessero il dovere di discostarsi dai parametri indicati dalla Banca d’Italia, che finivano per indurre al superamento della soglia usuraria fissata dalla legge. Ieri, invece, il gup ha ritenuto che sebbene i numeri sforassero nel tasso di usura, ai dirigenti degli istituti di credito non può contestarsi l’elemento psicologico del dolo, in quanto non avrebbero fatto altro che attenersi alle indicazioni della banca centrale. Sono stati così prosciolti, oltre a Mussari, Antonio Vigni, direttore generale Mps; Francesco Fanti, responsabile dell’area Sud Ovest; Pier Lorenzo Vivarelli e Gianvito Filippo, in qualità di direttori della filiale di Salerno; e, per Unicredit, gli ex presidenti Aristide Canosani e Paolo Savona (ex ministro); Alessandro Cataldo, responsabile della gestione commerciale; Raimondo Paone, nella veste di responsabile della direzione di Salerno; Felice Delle Femine, direttore regionale Sud; Donato Costantino Riccardi, direttore commerciale per la direzione campana; e Alessandro Sigona, quale direttore dell'Agenzia di Salerno.

La battaglia della Karma, però, non è finita. A Vallo della Lucania l’imprenditore Pietro Merola (secondo cui il fallimento dell’azienda è legato proprio al comportamento delle banche) ha incassato pochi giorni fa la richiesta di rinvio a giudizio per cinque funzionari della Banca del Cilento Credito cooperativo: Osvaldo Senatore di Omignano, Massimo Ruggiero di Moio della Civitella, Pasquale Cerullo di Ceraso, Maria Antonietta Luongo ed Egidio Esposito (entrambi di Valllo della Lucania. L’imputazione, anche per loro, è di usura bancaria. Ora si attende la fissazione dell’udienza preliminare. (c.d.m.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA