Uscivano dagli uffici dell’ospedale per fare shopping

Pagani, due addette dell’Asl sono state rinviate a giudizio Le presunte assenteiste nei guai con l’accusa di truffa

PAGANI. Regolarmente presenti in ufficio, autorizzati alle uscite, impegnati in normale missione, era il risultato dei controlli effettuati a campione dai carabinieri, con i due dipendenti dell’Asl in forza all’ospedale di Pagani al di sopra di ogni sospetto.

Almeno fino all’attività investigativa dei militari, che a un certo punto hanno avviato una serie di appostamenti e accertamenti per scoprire l’arcano.

Maria Masullo di Nocera Inferiore e Annarita Cuomo Caso di Pagani, rispettivamente di quarantuno e trentotto anni, in realtà non erano al lavoro, né risultavano impegnate in mansioni esterne riferite all'ufficio.

Il gip ne ha disposto il rinvio a giudizio in concorso per episodi commessi il ventisei aprile 2012, quando Masullo timbrò il badge di presenza per conto di Cuomo, e il nove maggio 2012, quando il ritardo veniva coperto dal timbro eseguito dalla stessa Masullo per conto della sua collega.

Quello stesso giorno, le due si allontanarono dall’ufficio di lavoro, senza sapere di essere tallonate a distanza dai carabinieri, partiti da un appostamento in abiti borghesi sulla rotatoria che circonda l’ospedale paganese lungo la statale diciotto.

I dipendenti Asl molto spesso risultano regolarmente impegnati in attività di versamento e riscossione del ticket presso banche autorizzate: non è il caso delle due prossime imputate, almeno secondo quanto riportano le indagini eseguite dai militari, sulle tracce delle due funzionarie.

Masullo e Cuomo, sotto gli occhi dei militari impegnati, in realtà non si recano presso l’istituto bancario, bensì su una personalissima e illecita destinazione diversa, lungo le vie della spesa e delle commissioni private.

In particolare gli acquisti personali scoperti sono effettuati nei negozi del centro, alla fine di un viaggio in direzione opposta rispetto alla banca incaricata dei versamenti pubblici.

Una delle due, in ignara compagnia di uno dei due militari, arriva al negozio di fruttivendolo per i suoi acquisti, finendo direttamente nell’informativa di reato formalizzata dai caranieri.

La seconda invece va direttamente alla sede di una cartoleria all’ingrosso e al dettaglio nel territorio di Nocera Inferiore, approfittando del tempo libero sottratto al lavoro per il giro.

Entrambe le dipendenti in forza all’Asl di Salerno e impegnate all’ospedale di Nocera Inferiore sono state rinviate a giudizio per l’udienza del prossimo tre novembre 2014.

Il gup Paolo Valiante al termine dell’udienza preliminare ha annullato uno dei capi d’accusa originari, quello del trenta aprile 2012, decretando il non luogo a procedere perché le assenze, in quel caso, erano legate a congedo malattia e motivi di salute, regolarmente certificati, con l’assenza non camuffata da alcun intervento. Quindi, almeno in quel caso, si trattava di assenze totalmente giustificate dai motivi di salute.

Evidentemente non è stata la stessa cosa in altre occasione per cui le due dovranno affrontare il processo dove, naturalmente, potranno fare valere le proprie ragioni.

(a. t. g.)

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