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Usò spray urticante contro la prostituta Chiesto l’immediato

PAGANI. La Procura ha chiesto il rito immediato per il trentatreenne Saverio Sessa, paganese, accusato di aver tentato di rapinare una prostituta adoperando una bomboletta spray urticante. Lo scorso...

PAGANI. La Procura ha chiesto il rito immediato per il trentatreenne Saverio Sessa, paganese, accusato di aver tentato di rapinare una prostituta adoperando una bomboletta spray urticante. Lo scorso 20 settembre, Sessa rincorse di notte, nella zona del mercato ortofrutticolo, una prostituta di colore, ma fu intercettato dai carabinieri del reparto radiomobile di Nocera Inferiore. L’intervento immediato dei militari portò al fermo in flagranza del paganese pregiudicato.

L’uomo aveva tentato di rapinare la donna dell’incasso utilizzando come singolare arma lo spray urticante. Il giovane, già noto alle forze dell’ordine, aveva già utilizzato l’arma impropria tentando così di sopraffare la donna e di impossessarsi della sua borsa, piena a quell’ora del denaro messo insieme nel lavoro serale: alcune centinaia di euro rimasti però nelle mani della proprietaria che aveva cercato di resistere all’aggressione fino all’arrivo della pattuglia del reparto radiomobile del gruppo territoriale carabinieri di Nocera Inferiore.

Il pregiudicato fu subito ristretto agli arresti domiciliari, con il successivo interrogatorio avvenuto davanti al giudice del tribunale per il rito direttissimo, con l’accusa di lesioni e tentata rapina. La giovane donna, una nigeriana al lavoro lungo via Mangioni, fu medicata al pronto soccorso dell’ospedale di Pagani, dove venne refertata e giudicata guaribile in pochi giorni.

Ora la Procura ha disposto la richiesta di processo con rito immediato, concludendo contestualmente l’attività investigativa. L’indagato, difeso di fiducia dall’avvocato Vincenzo Calabrese, dovrà rispondere delle accuse di lesioni e tentata estorsione, con il pubblico ministero che ha chiesto al gip il processo senza il assaggio per l’udienza preliminare, in ragione dell’evidenza della prova presumibilmente raccolta. L’accusa si basa sull’informativa messa insieme dai militari intervenuti sul posto della tentata rapina, comprensiva degli esiti della perquisizione a carico dell’indagato e del racconto fatto ai militari dalla straniera.

Alfonso T. Guerritore

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