«Urge un accordo per la metro»

Per i parlamentari di centrodestra va subito ripristinato il servizio. «Ministero e Regione si attivino»

Che il servizio metropolitano cittadino debba ripartire «per il bene dei tanti salernitani che ne hanno usufruito finora» è un punto su cui sono d’accordo davvero, e forse per la prima volta, tutti, da destra a sinistra. E l’ecumenismo mostrato sulla questione non appartiene soltanto ai politici locali, che ancora si divertono a fomentare lo scaricabarile visto finora tra Comune, Regione e Ministero, ma anche coloro che da Salerno sono partiti alla volta di Montecitorio e ora occupano scranni nel Parlamento italiano. Ovvio che gli onorevoli salernitani del Partito democratico abbiano – chi ufficialmente, chi con un silenzio assenso – supportato la linea portata avanti dal sindaco Vincenzo De Luca.

Ma chi da sempre è sull’altra sponda del fiume, rappresentando quella fascia di elettorato di diverso colore politico, come approccia alla questione? Cosa pensa della guerra che l’interruzione del servizio metropolitano ha innescato tra gli enti coinvolti nella vicenda (dalla quale proprio ieri il Governo si è chiamato fuori attraverso le dichiarazioni del sottosegretario ai Trasporti Umberto Del Basso de Caro)?

«Partendo dal presupposto che quello sospeso a Salerno è un servizio che va di nuovo assicurato ai cittadini e che tutte le parti devono fare il possibile affinchè questo avvenga, trovo disgustosa la campagna denigratoria messa in campo da De Luca contro la Regione». Ad affermarlo il senatore di Forza Italia Vincenzo Fasano che dà la sua versione sulla questione che da giorni sta tenendo col fiato sospeso migliaia di ex passeggeri salernitani speranzosi che la metropolitana possa ripartire: «Il presidente Caldoro sostiene, e io mi fido di quello che lui dice, che c’era un accordo tra Regione, Comune e Ministero per quanto riguarda lo stanziamento di 5 milioni di euro da utilizzare inizialmente per l’acquisto di materiale rotabile e che, in un secondo momento, potevano essere trasferiti sulla gestione del servizio. Così però non è stato anche se la Regione ha fatto la sua parte. Messi alle strette, penso però che nella vicenda nessuno degli enti coinvolti sia immune da responsabilità quindi io continuerò a fare da pungolo affinchè la questione si risolva al più presto».

Per la senatrice Eva Longo, sempre quota Forza Italia, la querelle sorta intorno alla metro «va superata in sede tecnica e non politica». E spiega: «Non si può andare avanti dissertando sul fatto che il servizio possa essere chiamato metropolitano o meno o a chi spetta riattivarlo. Troppo comodo fare lo scaricabarile. Se c’è un problema va risolto e lo si deve fare sedendosi tutti intorno a uno stesso tavolo senza pensare alle scadenze elettorali. Perchè altrimenti si perde di vista l’obiettivo primario che è quello di favorire i cittadini ridando loro un servizio importante. Poi è ovvio che chi riuscirà a risolvere la questione se ne prenderà anche il merito».

Più diretto l’ex presidente della Provincia, l’onorevole Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia): «Tecnicamente la Regione ha ragione perché giuridicamente la struttura in questione non è una metropolitana e De Luca lo sapeva bene ai tempi della stipula del contratto. Ma il problema penso che riguardi tutta l’organizzazione dei trasporti in provincia, fortemente penalizzata rispetto al resto della Campania».

Ma i soldi chi deve metterli per poter ripristinare il servizio? «Senza dubbio il Comune e il Governo centrale. Caldoro ha già fatto molto tentando di sanare gli sbagli fatti da Bassolino».

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