Uno spiraglio per la riapertura

Statale amalfitana: l’idea è quella di rimuovere i due grossi massi pericolanti

AMALFI. Sono 21 giorni che la Statale amalfitana è interrotta, per via di una frana, al chilometro 26+500, proprio al confine tra i territori comunali di Amalfi e Conca dei Marini.

E, finalmente, si apre uno spiraglio concreto. Ieri si è tenuto l’incontro tra la ditta di rocciatori, l’Anas e i proprietari della parete rocciosa, per valutare l’opportunità di rimuovere i due grossi massi instabili che hanno precluso la possibilità di dare già il nullaosta. E domani dovrebbero essere presi tutti gli accordi, nel corso della riunione in Prefettura, alla quale sono stati invitati a partecipare anche i sindaci. Insomma si vuole rendere la carrabile nuovamente transitabile al più presto, in tutta sicurezza, in attesa di appaltare i lavori, per un importo di oltre 6 milioni, che prevedono il risanamento dei costoni pericolanti.

Iter amministrativo e burocratico che si spera possa procedere e che partirà il 5 dicembre attraverso la Conferenza dei servizi, come auspicato dal deputato Pd, Tino Iannuzzi. Un disagio estremo, soprattutto per studenti e pendolari, costretti a interminabili “giri” per i tornanti dell’Agerolina, oppure a percorrere, con mezzi propri, la stretta e ripida carrabile interna di San Pancrazio. E proprio a causa dell’utilizzo “senza regole” di questa stradina, ha costretto il Comune di Conca dei Marini a diramare un comunicato con il quale si ribadisce come sia “totalmente vietato il transito agli automezzi telati e furgonati superiori ai 18 quintali, a caravan, pullman”.

L’amministrazione Frate ha sottolineato come l’ordinanza dell’Anas preveda “che le deviazioni per Amalfi e per Salerno avvengano solo per Sorrento-Agerola. Nella via interna è consentito solo ed esclusivamente il passaggio di veicoli leggeri”.

Gaetano de Stefano

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