«Uno spazio importante per le esigenze della città»

Mini sondaggio tra i residenti. Promossa la scelta di un’area per gli ambulanti Sono tutti d’accordo sulla necessità di riqualificare lo storico impianto

SALERNO. Di storie da raccontare ne avrebbe tante il “Donato Vestuti”, il primo grande impianto sportivo della città di Salerno, a metà tra un “santuario” della memoria calcistica locale, dove le sciarpette granata hanno sventolato fino al 1990 (anno in cui è stato inaugurato l’Arechi), e un ancora attuale “teatro” di confronto per sport come l’atletica, il rugby e il football. Solo a pronunciare il nome di questo stadio, alla maggioranza dei tifosi vengono i brividi pensando a gioie e dolori collezionati negli anni ed incisi su quella curva Sud destinata, forse, a scomparire. «Il Vestuti, oltre ad essere un simbolo di appartenenza, ha fatto da cornice ad eventi indelebili – ha raccontato Raimondo Romano, habitué della zona – basti pensare che nel 1987, lo stadio ospitò l’amichevole tra le nazionali under 21 di Italia e Germania. Fu un grande onore per la nostra città anche se la partita terminò con un semplice pareggio. Questo per dire che va fatta una riqualificazione della struttura, ma rispettando la memoria di quelle mura».

Insomma, per chi il Vestuti lo conosce la risposta sembra essere: ristrutturare non distruggere, anche se il cruccio più gravoso sembra essere la tempistica degli interventi. «L’ipotetico abbattimento della curva Sud credo sia un problema secondario – ha sottolineato Vittorio Cicalese, membro della società sportiva Arechi Rugby – c’è il bisogno di riqualificare l’intera struttura perché non può più essere utilizzata a pieno regime. Il Vestuti – ha continuato – è l’unico impianto comunale a custodire un’amalgama di diverse attività. Devono essere rifatte le palestre, il campo, la pista, gli spogliatoi e, solo dopo, ragionare su quello che c’è da fare a livello di parcheggi. I lavori devono essere programmati a beneficio dello sport, senza penalizzare le società che ne usufruiscono. Una struttura così - ha concluso Cicalese – può essere valorizzata in tanti modi ma non penalizzando lo sport». C’è poi chi propone di realizzare parcheggi interrati proprio al di sotto dello stadio: «È un punto centrale dove è impossibile parcheggiare – ha commentato la residente Melania Oliva – sarebbe comodo avere a disposizione dei garage come quelli di piazza XXIV Maggio». Sempre da una residente arriva l’appoggio al progetto di delocalizzazione del mercato di via Piave. «Non mi dispiace l’idea di creare un’area apposita e al coperto – ha detto Lucia Perrotta – l’attuale mercato è un caos e non sempre gli standard igienici sono rispettati». Il progetto proposto all’amministrazione comunale, infatti, prevede di dare vita ad un’area semicoperta con stand collocati lungo il lato del settore distinti e ad un edificio nell’area della palestra Senatore e di parte della curva Sud.

«Difficilmente i tifosi rinunceranno alla propria curva – ha replicato il giovane Francesco Manna – quegli spalti conservano una memoria storica a cui molti salernitani non sono disposti a rinunciare». Concorda Roberta Pulvirenti, 25 anni, che aggiunge: «Sarebbe bello pensare anche ad un museo dello sport salernitano. Dopo tutto il Vestuti ha quasi un secolo da raccontare».

Rita Esposito

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