SCUOLA E UNIVERSITA'

Università, sit in contro la Gelmini

Manifestazione nel campus dell'Ateneo, cui ne seguiranno altre con ricercatori, studenti, e qualche docente

Si sono riuniti ieri in Piazza del Sapere e si incontreranno di nuovo domani, a mezzogiorno, sempre nel campus. Sono gli studenti, i ricercatori, e qualche professore dell’ateneo di Salerno, che hanno promosso un sit-in nel campus. Attendono adesso l’ok dal Comune di Salerno per avere la disponibilità di una piazza salernitana per fare lezione all’aperto e per promuovere "azioni" di sensibilizzazione in città, «contro il ridimensionamento dell’organico e contro i tagli imposti all’università». Prima del 14 novembre, giorno della protesta nazionale, si terrà nel campus un’assemblea aperta alle famiglie, ai cittadini, ai sindaci.
Iniziative in programma per una protesta universitaria che deve crescere e che ieri ha visto gli studenti impegnati nei corridoi a informare. Non sono stati moltissimi a partecipare al sit-in. «E’ già tanto. Non sono ottimista se guardo la mobilitazione del nostro ateneo rispetto ai movimenti di Milano, Roma, Napoli, ma dobbiamo contribuire», ha dichiarato Jonathan Pratschke, ricercatore presso l’ateneo. Tra gruppetti di studenti interessati ad ascoltare gli interventi (qualche striscione o manifesto affisso), Adalgiso Amendola, professore a Giurisprudenza, ha lanciato un messaggio ai giovani: «La legge va bloccata perchè riduce le università a logiche privatistiche, dunque, aziendali mentre l’ateneo va difeso per diventare di nuovo e meglio condivisione di saperi». Diego Barletta, ricercatore a Salerno, ha chiarito contro cosa l’ateneo si mobilita. «Protestiamo contro il ministro dell’Istruzione Gelmini che cancella le Siis, le Scuole di specializzazione, poi contro la finanziaria del ministro Tremonti, che taglia i fondi alla ricerca e, tra gli altri punti, avvia le università verso la privatizzazione, e contro il ministro della Funzione pubblica Brunetta che intende limitare i processi di stabilizzazione dei precari della ricerca».
Tutto questo a discapito della qualità dell’ateneo e degli studenti, che vedranno lievitare le tasse. «L’ateneo è ubicato fuori dal capoluogo, ci sposteremo a Salerno per tenere due lezioni di storia dell’arte, una sulla spettacolarizzazione della politica e una di fisica, e per questo abbiamo chiesto sostegno al consiglio comunale e alla Provincia, ha precisato Pratschke. Continua intanto la raccolta di firme: il documento di condanna contro la legge sarà consegnato al rettore. Pietro De Gennaro, del sindacato Rdb, propone «la costituente per una nuova università, guidata dai cervelli migliori costretti ad andare all’estero».
Marcella Cavaliere