FORMAZIONE

Università, si allarga la “no tax area”

La fascia di esenzione passa da 20mila a 23mila euro, dimezzati i costi per i test di accesso. E a Medicina è boom di iscrizioni

L’ateneo di Salerno estende la “no tax area” e riduce il peso fiscale per studenti e famiglie, consentendo inoltre di pagare meno per iscriversi ai test di accesso. Intanto si prende atto di un dato incoraggiante: in un periodo caratterizzato dal timore di un calo delle immatricolazioni, si registra un boom di iscritti alle prove d’ingresso di Medicina, ben 1.900 a fronte dei 1.600 del 2019.

Le agevolazioni per gli studenti. Gli organi di governo dell’Università, per andare incontro alle fasce deboli, hanno lavorato a un piano di misure di defiscalizzazione pronte ad entrare in vigore con l’anno accademico 2020-2021. Diverse le novità introdotte sulla contribuzione. Quella più importante è il tetto di esonero dalle tasse (“No tax area”), che dal prossimo anno accademico passerà da 20mila a 23mila euro. Non sarà poi previsto nessun aumento sul resto della contribuzione universitaria. Gli studenti con un Isee familiare che li colloca in una fascia contributiva di almeno due fasce al di sotto di quella di attribuzione, potranno pagare le tasse in due rate. Cala anche la quota di iscrizione alle prove di accesso: il contributo per effettuare l’iscrizione ai test valutativi non selettivi viene dimezzato, passando da 30 a 15 euro.

Loia: vicini agli studenti. Un risultato importante secondo il rettore Vincenzo Loia : «Con queste misure, unite alle politiche a favore del diritto allo studio, il nostro ateneo dimostra di essere vicino ai suoi studenti in questo momento di difficoltà dovuto all’emergenza Covid. Questa vicinanza ci vede premiati anche da parte delle future matricole. Registriamo già un dato importante in tal senso: gli iscritti al test di Medicina di quest’anno sono circa 1900, rispetto ai 1600 dello scorso anno». Lo stesso rettore, nei giorni scorsi, ha fatto una panoramica sul nuovo anno accademico, il primo post Covid: «L’ateneo dovrà essere pronto a tutti gli scenari possibili all’inizio del primo semestre. La modalità di erogazione delle lezioni dipenderà dall’andamento del virus e dai vincoli normativi di sicurezza indicati dagli enti governativi nazionali e regionali».

La ripresa delle attività didattiche. «Siamo pronti a riprendere le attività didattiche in presenza - afferma Loia - come pure ad erogare corsi a distanza, qualora si verificasse un peggioramento nell’andamento della curva epidemiologica. Gli sforzi si sono concentrati anche sul terzo scenario, ossia la modalità mista, che vedrebbe le attività didattiche in presenza affiancate a quelle a distanza. Stiamo lavorando all’adeguamento degli spazi, predisponendo nelle aule nuove infrastrutture tecnologiche che possano supportare la modalità ». Nelle prossime settimane, inoltre, «sarà anche disponibile un’applicazione web che consentirà di avere l’autorizzazione all’accesso ai campus e di prenotare il proprio posto in aula per seguire le lezioni. I dipartimenti stanno già elaborando delle simulazioni dei calendari delle lezioni. Inoltre si sta perfezionando un protocollo di sicurezza dedicato».

Francesco Ienco