«Unità costruita intorno a un progetto» 

Sul nome di Enzo Luciano candidato alla segreteria provinciale anche le firme della minoranza dem e dei sindaci “ostili”

Alla fine le firme per la candidatura di Enzo Luciano alla poltrona di segreterio provinciale del Pd, sono arrivate anche da quei territori ritenuti “ostili”. I presunti malpancisti – manifestatisi alla vigilia – alla fine hanno saputo dare prova di maturità consegnando, allo sguardo esterno, un partito solido. Difficile per un Pd che qui da noi, governa da oltre un ventennio e che in questa delicata fase di “transizione” – tanto per usare una espressione del sindaco Enzo Napoli – poteva accusare la spinta autonomista delle faide interne, che pure restano.
Luciano, tutti sul suo nome. Come se lo spiega?
Non è il nome ad essere unico ma è il progetto che è unitario e condiviso, nel senso che intorno al nome del sottoscritto ci sono state numerosissime attestazioni di adesione e sostegno da parte di tutti gli amministratori del Partito democratico della provincia e dei tanti militanti dei territori, che ringrazio.
Anche la minoranza dem ha capitolato. Anche questo è sintomatico di unità e adesione al progetto?
Dopo una fisiologica fase di interlocuzione e confronto, anche l’onorevole Simone Valiante e l’onorevole Antonio Cuomo, rispettivamente coordinatori delle mozioni Emiliano e Orlando, hanno condiviso il progetto e lo hanno sostenuto dalla base, chiedendo che mi facessi interprete anche delle loro istanze e sensibilità, cosa di cui terrò certamente conto.
La sua candidatura è nel solco di quel cambio generazionale che è già in atto da tempo
Da questo punto di vista, effettivamente, è dal 2006 che è in atto un processo di crescita di una nuova classe dirigente del Partito. È stato quello il momento storico in cui si è avuta l’intuizione e l’esigenza di aprire anche a tanti giovani pieni di passione e energie per dare continuità e sempre nuovo slancio negli anni al progetto politico di Vincenzo De Luca.
Rinnovamento solo anagrafico?
No! Non ci si è limitati al dato anagrafico, ma ci si è concentrati su contenuti e esperienze maturate sul campo: fra i militanti, sui territori, con pratiche amministrative e esperienze di governo. Una nuova classe dirigente, la nostra, quella di una comunità che affonda le sue radici nell’esperienza ed è fortemente proiettata al futuro.
Il segretario uscente le lascia un Partito in salute.
Va dato merito a Nicola Landolfi di aver costruito, insieme a noi, un Partito forte e coeso, che ha strappato al centrodestra Provincia e Regione e ha vinto le competizioni amministrative locali in moltissimi Comuni, consegnando l’immagine di un Pd modello in ambito regionale e nazionale.
Se Salerno si scopre unita, nelle altre Province il partito è fortemente diviso e perde.
In questo, va dato merito a Piero De Luca che, in questi anni, ha saputo interpretare in città e nella nostra provincia l’esigenza dei territori e delle varie anime del Partito, intuendo che questo lavoro di mediazione rendesse il Partito più solido e stabile. Su questo, come detto, sono convenute anche le altre anime del Partito. Un lavoro, questo, che si sta tentando di portare avanti anche a livello regionale e, di qui, l’impegno di Piero a replicare lo schema Salerno all’interno della segreteria regionale, di cui è membro.
Adesso, quando i consiglieri ed assessori comunali si confronteranno con lei lo faranno anche con il segretario provinciale?
Assolutamente sì. Continuerà, con ancora più motivazione, il mio impegno all’interno dell’amministrazione del Comune capoluogo con la quale dovremo continuare a lavorare in piena sinergia per il bene della città.
Il primo appuntamento sarà gestire la delicata fase delle Politiche.
Ci misureremo con questo nuovo appuntamento elettorale, senza sottovalutare le insidie che il quadro politico nazionale offre. Lo faremo con il consueto impegno e con grande motivazione.
Come immagina la sua segreteria?
Sarà un organismo di lavoro snello e volto, come del resto in questi anni, all’ascolto delle istanze dei territori. Nessun amministratore o militante sarà lasciato solo. Il Pd dovrà essere la casa di tutti, una grande forza riformista di riferimento per chiunque intenda lavorare per far crescere la nostra terra.
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