Unisa terza al Sud e quindicesima in Italia 

Il Ministero le ha attribuito 24 nuovi ricercatori. Il rettore: «Premiata qualità e produttività»

Ventiquattro posti da ricercatori di tipo “b” sono stati assegnati all’Università di Salerno dal Piano straordinario 2018 per il reclutamento. Ciò rientra nello stanziamento delle risorse finanziarie da distribuire alle università per l’attivazione di contratti di ricercatore a tempo determinato (di tipo B). A stabilirlo il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nell’ambito del Piano straordinario 2018 per il reclutamento ricercatori. Il Miur ha considerato la dimensione accademica, cioè la dimensione data dalla media dei docenti in servizio al 31 dicembre 2010 e al 31 dicembre 2017. Su questa indicazione, ad ogni Istituzione è stata attribuita una quota fissa di posti di ricercatore “b”, e all’Università di Salerno il numero di posti assegnati per questa dimensione è pari a 5.
Cè di più: nella distribuzione sono stati considerati i Dipartimenti che non sono risultati tra i beneficiari del Fondo per il finanziamento dei dipartimenti di eccellenza, assegnando a ciascuna delle Istituzioni di riferimento e al singolo dipartimento interessato una quota fissa ulteriore pari a 2 posti di ricercatore “b”. Per l’Università di Salerno sono stati 8 i posti assegnati.
I posti restanti sono stati ripartiti fra le Istituzioni che hanno partecipato alla VQR 2011-2014. Quest’ultima ripartizione ha tenuto conto per il 50% dell’indicatore della qualità della ricerca IRFS e, per il 50% del peso di riequilibrio con l’obiettivo di dare bilanciare la presenza dei giovani ricercatori. L’Ateneo salernitano ha così ha ottenuto altri 11 posti. «La nostra università – ha commentato soddisfatto il rettore Aurelio Tommasetti – quando viene valutata sulla base della qualità e della produttività della sua ricerca e applicando il criterio del merito ne esce sempre vincente. È successo così per i finanziamenti alla ricerca di base e succede lo stesso per il reclutamento dei ricercatori di tipo B. Il nostro Ateneo si è posizionato al 15° posto in Italia, sui 67 atenei in graduatoria – aggiunge il rettore – e restringendo il focus ai soli atenei del Sud, Unisa si colloca al terzo posto, subito dopo atenei molto più grandi per numero di addetti, come l’Università di Napoli Federico II e l’Università Aldo Moro di Bari».
La nuova attribuzione di ricercatori a tempo determinato è un fatto importante. «Con 24 nuovi ricercatori che contribuiranno alle attività di sperimentazione e innovazione lavoreremo in sinergia con il comparto industriale del territorio – aggiunge il rettore Tommasetti – promuovendo lo sviluppo dell’economia e contribuendo a frenare la fuga dei nostri giovani». Con questi numeri, l’Università di Salerno, si colloca bene perché è davanti davanti alle Università di Palermo e Catania, e supera anche le Università di Verona, Siena, Parma, Roma Tre, Calabria, la seconda Università di Napoli, Cagliari, Messina e Trieste.
Antonella Citro
©RIPRODUZIONE RISERVATA