«Unioni civili, Salerno è fanalino di coda»

Non ancora approvato il registro. La presidente di Arcigay: «Una sconfitta per il nostro movimento»

La città di Salerno si appresta ad ospitare la festa nazionale delle Famiglie Arcobaleno, ma intanto è tra i Comuni che non ha ancora approvato il registro delle unioni civili. A denunciare questa mancanza è la presidente di Arcigay Salerno Ottavia Voza che, in una nota, sottolinea come attualmente ci siano 207 Comuni (l’ultimo è Verbania) che hanno approvato tale documento ma nell’elenco non compare nessuno di quelli che ricadono nella provincia di Salerno, compreso il capoluogo.

«Una sconfitta per il movimento Lgbt salernitano – commenta – e per la dignità civile della nostra provincia». La Voza ricorda come «all’indomani dell’insediamento di questo direttivo, nel settembre 2012, invitammo tutti i comuni della provincia a regolamentare la famiglia anagrafica presso gli enti locali, indicando come opzione preferibile il recepimento o l’introduzione da parte dei Comuni dell’attestato di famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi o, in alternativa, a procedere con l’istituzione dei registri delle unioni civili».

Tuttavia dopo tale appello, «nessun cenno di risposta o di interesse e nemmeno una cortese comunicazione di disinteresse, se si fa eccezione per una serie di incontri con l’Amministrazione di Salerno. I risultati sono nella desolante realtà del nostro isolamento (in)civile». A questo punto la Voza si chiede: «Arriverà (speriamo, ed allo stesso tempo disperiamo) prima una legge nazionale a sferzare il pavido immobilismo degli amministratori locali salernitani (anche dei più progressisti)? Probabilmente sì». In realtà una proposta in tal senso venne portata avanti, quasi due anni fa, dal consigliere comunale Emiliano Torre. L’avvocato salernitano, all’epoca ancora nelle fila di Sel, si fece promotore di una bozza di provvedimento (concepito con il contributo di Arcigay e Campania Raimbow e il sostegno del collega del Psi Marco Petillo) che portò all’attenzione dell’allora sindaco Vincenzo De Luca. «La nostra proposta – spiega oggi Emiliano Torre – intendeva regolamentare le unioni civili attraverso un emendamento al regolamento dell’Anagrafe che prevedesse lo stato di famiglia anche per tutti i tipi di convivenza. Purtroppo da allora è rimasto tutto fermo e la proposta non è mai arrivata al voto del Consiglio comunale». Tuttavia non bisogna disperare. «Il Comune di Salerno – chiarisce ancora Torre – ha da poco istituito la delega alle Pari opportunità che è stata affidata all’attuale sindaco Vincenzo Napoli. Vogliamo approfittare di questa nuova possibilità per riportare in commissione Politiche sociali questo importante tema, ma non solo. Vogliamo infatti riprendere anche il discorso sul Garante dei detenuti e quello relativo alla violenza sulle donne. Nelle prossime settimane ci potrebbero essere delle novità in tal senso». Insomma, potrebbe anche accadere che in occasione del 3 maggio (data della festa delle Famiglie Arcobaleno) il Comune faccia arrivare in porto questo importante provvedimento.

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