Una seggiovia per san Francesco

Agropoli, un progetto per raggiungere il monumento eretto sulla collina

AGROPOLI. Una seggiovia per raggiungere il monumento di San Francesco, sulla collina San Marco, e il riconoscimento di monumento nazionale per il vicino scoglio del santo di Assisi. Sono due obiettivi dell’amministrazione comunale di Agropoli, che vuole puntare anche sul turismo religioso. «Abbiamo chiesto – ha spiegato il sindaco Franco Alfieri – il comodato d’uso del monumento che sorge sulla collina San Marco con lo scopo di valorizzarlo, obbedendo a un desiderio di padre Sinforiano. Il nostro obiettivo è costruire una seggiovia che possa raggiungere, dall’altezza del lido Venere, il monumento posto sul promontorio che offre una vista mozzafiato. Il progetto è indicato nel Puc in via di approvazione ma è ancora allo stato embrionale».

Altra “ricchezza” su cui punta il sindaco è ottenere il riconoscimento per lo “scoglio di San Francesco”, lì dove il frate aveva parlato ai pesci, quale monumento di interesse nazionale in quanto «esso rappresenta un eccezionale documento relativo alla tradizione che colloca il santo nel sud Italia. Agropoli compare nelle più antiche fonti che riguardano la predicazione di San Francesco, negli annali dei frati minori del 1222».

A dare un contributo a quest’ultimo progetto è il Comitato Spirito francescano. «Valorizzare quella parte di patrimonio – spiega il coordinatore Germano Rizzo - significa valorizzare un gigante della cristianità come San Francesco e dare lustro al nostro paese organizzando visite e pellegrinaggi allo scoglio, richiamando turismo religioso». Tra le iniziative: una visita a Roma, a breve, per incontrare Papa Francesco e consegnargli uno scrigno in legno lavorato con l’effigie del santo di Assisi realizzato da uno scultore locale, al cui interno sarà riposta una brochure con 13 quadri di artisti locali che raffigurano il passaggio del santo ad Agropoli. «È un modo – sottolinea Rizzo - anche per ripagare il santo dopo che gli agropolesi del tempo si erano rifiutati di ascoltarlo, scacciandolo dal luogo dove stava predicando».

Andrea Passaro

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