Una riqualificazione firmata Civica Mente

Dopo parco delle Magnolie e piazza De Vita, l’associazione “Civica Mente” posa gli occhi sul rione Belvedere. Il gruppo presieduto dell’ex assessore Maurizio Mirra, insieme ai componenti dell’ormai decaduto comitato di quartiere che era rappresentato da Giovanni Toriello, incontrerà i cittadini di Belvedere per illustrare il progetto di riqualificazione urbana ideato per la zona. L’appuntamento si terrà mercoledì 11 settembre alle 19,30 presso la sede dell’ex comitato di quartiere, in via Monsignor Vicinanza, al piano terra della cooperativa Esperia.

L’incontro permetterà inoltre di raccogliere ulteriori suggerimenti per il miglioramento del progetto e per l’ideazione di nuove iniziative da intraprendere nel prossimo futuro. Si parlerà nel corso della riunione organizzativa anche delle altre proposte avanzate da “Civica Mente”, tra cui quelle che erano state esposte ad inizio agosto al commissario straordinario Mario Rosario Ruffo in un incontro a Palazzo di Città.

In particolare, saranno discusse le idee che riguardano la creazione di un forum delle associazioni e l’approvazione del regolamento dei comitati di quartiere. «Si tratta di organismi che consentirebbero di colmare finalmente il vuoto creato dalla transizione amministrativa utilizzando canali che sono ben radicati sul territorio, al fine di instaurare un dialogo diretto con i cittadini», spiega Mirra.

Nei precedenti due tentativi di riqualificare parco delle Magnolie e piazza De Vita da parte dell’associazione, era stata invece l’inciviltà ad avere la meglio. Pochi giorni dopo la sistemazione di piazza De Vita, infatti, ignoti teppisti, avevano imbrattato con scritte e disegni un tavolino che era stato posizionato proprio al centro del riqualificato giardino. Non era andata meglio nel caso dell’intervento realizzato a parco delle Magnolie, il primo appuntamento del tour organizzato da “Civica Mente”. In quel caso i teppisti non erano intervenuti, ma si era registrato solo il menefreghismo di chi non aveva voluto approfittare dell’opera dell’associazione, preferendo evitare ogni tipo di manutenzione.(f. p.)

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