Una processione senza De Luca

Il sindaco dà forfait. Avossa: «Colpa di un leggero malore» In mattinata diverbio con Zara sui posti a sedere in Duomo

De Luca non è venuto. Per la prima volta dal 1993 il sindaco ha dato buca. E’ questa la notiza dell’edizione 2012 della processione di San Matteo. Conoscendo come lui in questi circa venti anni ha contribuito a dare un significato anche civico a quella che è, e resta, prima di tutto, una manifestazione religiosa, deve essergli costato davvero molto non essere presente. La notizia della sua assenza è giunta nell’atrio del Duomo alle 18.15, un quarto d’ora prima della partenza della processione. Un vigile urbano si è avvicinato al vicesindaco, Eva Avossa, e le ha consegnato la fascia tricolore. Non è la prima volta che la indossava. Ma alla processione no, quello è un privilegio che De Luca ha conservato sempre e solo per sè. Anche durante i cinque anni del sindacato di Mario De Biase, se ne stava indietro da solo, perchè non voleva dividere con nessuno gli applausi che la folla gli tributava. Ma perchè non è venuto? «Ha avuto una leggera indisposizione» spiega il vicesindaco, la quale ammette che «è pesante portare la fascia in un’occasione importante come questa». Già dal primo pomeriggio, però, si era diffusa la notizia di un diverbio tra De Luca e il presidente del Consiglio provinciale, Fernando Zara, in mattinata alla messa celebrata in Duomo. Quando De Luca è arrivato ha trovato il “suo” posto occupato da Zara e gli avrebbe detto di spostarsi. Zara è invece rimasto dov’era e De Luca ha addirittura cambiato settore. E’ lo stesso Zara, che ha seguito la processione accanto alla Avossa, a confermare l’episodio. «C’è stato un incidente diplomatico sulla posizione e sui posti a sedere in chiesa. Una cosa risibile. Io con lo sguardo gli ho fatto capire che non mi sarei mosso e lui è andato a sedersi su un’altra panca. Nessuno può dirmi dove sedere, anche perchè in quel momento rappresentavo la Provincia. Un onore che mi è stato concesso dal presidente Cirielli». Secondo altre versioni, più maligne, De Luca non è venuto perchè temeva che ci fossero contestazioni, ma tranne uno striscione di alcuni dipendenti del Cstp e piccoli tagliandi di carta lanciati da un balcone non c’è stata alcuna polemica. Anzi, tra la folla la delusione per l’assenza del sindaco è stata tanta. Alla fine applausi solo per San Matteo. «Con la crisi che c’è in giro già è molto che la gente non abbia fischiato al nostro passaggio», commenta un dirigente del Pdl. Qualche tiepido applauso lo strappa il presidente della Salernitana, Lotito, che si è aggregato a metà percorso. «Questa è una festa che coaugula tutta la cittadinanza, mi è sembrato giusto partecipare. Lo sport non è solo allenamento del fisico ma anche dello spirito», ha detto. E ieri sono giunti anche gli auguri di Caldoro all’arcivescovo Moretti: «E’ una festa molto sentita. Sono certo rappresenterà uno straordinario momento di riflessione».

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