la vertenza

Una petizione per salvare l’Inps

Polichetti: «Non possiamo subire un altro scippo nei servizi»

Area Riformista e progressista per Cava ha avviato una petizione per scongiurare la chiusura degli uffici dell’Inps, ospitati nella sede di via Balzico. «Cava de’ Tirreni non può accettare passivamente questo ulteriore danno – afferma il coordinatore di Area Riformista e progressista, Antonio Borrelli – motivato dalla direzione regionale dell’Inps con l’esigenza della riduzione dei costi».

Al momento, sembra che la decisione presa dai vertici dell’Istituto sia quella di destinare a Cava solo uno “sportello” per alcune pratiche e servizi. Ma questo non basta aicavesi, che saranno costretti a recarsi nella sede di Nocera Inferiore, alla quale verranno accorpati gli uffici locali, con dispendio di energie e costi. «Inproposito, abbiamo compulsato il sindaco Marco Galdi – aggiunge il consigliere comunale Sabatino Sorrentino – che si è reso disponibile a concedere a titolo quasi gratuito immobili idonei a ospitare la sede dell’Inps. Pertanto, non possiamo penalizzare ulteriormente i tantissimi pensionati, professionisti, lavoratori e disoccupati cavesi che ogni giorno si recano negli uffici dell’istituto. L’appello rivolto all’Inps è quello di ritirare la delibera e continuare nell’importante azione di servizio al territorio».

Finora, però, nessuna risposta concreta è giunta rispetto a un “salvataggio” degli uffici di via Balzico. Di qui, la decisione di avviare la raccolta firme. «Chiediamo a tutti i cavesi – è l’invito del consigliere comunale Enrico Polichetti – di sottoscrivere il documento di Area Riformista e progressista perché non possiamo subire altri scippi, come già avvenuto con il depotenziamento della stazione ferroviaria, del tribunale e parte dei servizi sanitari». Sono migliaia le pratiche di invalidità civile e altri servizi esplicati, anche con efficienza, dalla sede cavese. (a. f.)