Una passeggiata nel bosco tra buona tavola e relax

Tappa a Bellosguardo, patria di Salvatore Valitutti a cui è dedicato un premio Chiese da scoprire e tanti prodotti genuini della tradizione gastronomica

Natura, relax e buona tavola sono tre buoni motivi per concedersi una passeggiata alla riscoperta di Bellosguardo, la cittadina degli Alburni nota per aver dato i natali a Salvatore Valitutti, ministro della Pubblica istruzione nel governo Cossiga, a cui è dedicata la biblioteca comunale ed un premio internazionale di saggistica promosso dalla Provincia. La storia di Bellosguardo - come hanno approfondito gli studi di don Orazio Pepe, che ha esaminato le pergamene dell’archivio della chiesa parrochiale di San Michele Arcangelo - è legata a doppio filo a quella di Fasanella, l’antica città che fu rasa al suolo da Federico II di Svevia. L’originario centro urbano sorgeva in località Santo Manfredi, nelle vicinanze di Sant’Angelo: nel 1246 la città fu distrutta da Federico che in questo modo volle punire Pandolfo di Fasanella, reo di aver preso parte alla congiura di Capaccio. Secondo lo storico Siribelli, quando Pandolfo Fasanella riuscì a riappropriarsi dei suoi possedimenti, grazie all’alleanza con Carlo D’Angiò, fece edificare Palazzo Vecchio sul colle di Bellosguardo. Intorno al Quattrocento il borgo iniziò a popolarsi , accogliendo gli abitanti di Fasanella e di Clitino. Ma le prime tracce di Bellosguardo sono ancora più antiche e risalgono all’VIII secolo a. C., come conferma un carteggio custodito nel museo provinciale di Salerno. Un dato è certo: dalla fine del V secolo a. C. l’area era un passaggio obbligato per il commercio tra Posidonia, la Valle del Tanagro e le colonie greche sullo Jonio tramite una strada che partiva da Villa Lausa e proseguiva fino al ponte di Castel San Lorenzo. Nel 1695 il borgo divenne di proprietà di Giacomo Pignatelli che lo cedette alla famiglia Caracciolo.

Camminando per le strade di un paese nel quale è ancora possibile godere del silenzio e del profumo della natura, vale una sosta la chiesa di San Michele, che custodisce tre affreschi del pittore salernitano Pasquale Avallone: fu costruita nel XV secolo e poi ampliata secondo i dettami tardo-barocchi. Al suo interno vi è la statua lignea votiva del Patrono, raffigurante l’Arcangelo, posizionata su un antico argano a mano che ogni 29 settembre, in occasione della festa patronale, viene riposta in una nicchia al di sopra dell’altare, dove viene lasciata in esposizione fino all’inizio della novena.

La chiesa di Santa Maria delle Grazie, che presenta un portale delimitato da due leoni in pietra, ospita invece un affresco attribuito alla scuola di Giotto, raffigurante la deposizione di Cristo, una statua lignea della Madonna, scolpita a Napoli nel Settecento ed un magnifico reliquiario del 1620 ad ante dipinte, di fattura rarissima. Il convento ha ospitato, tra l’altro, frate Lorenzo Ganganelli, che in seguito prese il nome di Papa Clemente XIV. La vera perla di Bellosguardo è però il suo bosco attrezzato, che rappresenta un’ottima occasione per concedersi un pic nic, preferibilmente a base dei prodotti tipici locali come il fico bianco del Cilento Dop, l’olio extravergine di oliva Colline salernitane Dop ed il vino. Ciafareda e bucatini ammullicati sono due specialità della tradizione gastronomica, ma su tutte la regina è la sfogliatella, a cui è dedicata ogni anno una festa che si tiene in largo San Giovanni, dove sfila il corteo storico rievocativo del passaggio di Federico II nella Valle del Calore. Tra le manifestazioni, vale la pena di segnalare il premio internazionale di saggistica dedicato a Salvatore Valitutti. L’esponente del Partito Liberale Italiano nel 1979 fu nominato ministro della Pubblica istruzione con il governo Cossiga. In pochi mesi riuscì a riordinare il sistema universitario e avviò la revisione dei cosiddetti decreti delegati. Nel febbraio del 1980 indisse a Roma la prima conferenza nazionale della scuola su finalità, problemi e organi della partecipazione scolastica in un ordinamento democratico, che vide all’opera docenti, dirigenti amministrativi, presidi, studenti, forze politiche e sindacali. Fu protagonista di manifestazioni culturali ed umanitarie di grande rilievo, sia come presidente nazionale ed internazionale della Società Dante Alighieri, sia come vicepresidente dell’opera nazionale Montessori, sia come presidente del movimento di collaborazione civica, per l’educazione democratica dei giovani e sia, soprattutto, come presidente dell’Unione nazionale per la lotta all’analfabetismo. (b.c.)

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