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Una palestra abusiva C’è l’ordine di demolizione

SAN MARZANO SUL SARNO. La struttura che ospita una nota palestra e sala da ballo risulta abusiva e il settore Gestione del territorio del Comune ordina di abbatterla. Nel mirino dell’ufficio tecnico...

SAN MARZANO SUL SARNO. La struttura che ospita una nota palestra e sala da ballo risulta abusiva e il settore Gestione del territorio del Comune ordina di abbatterla. Nel mirino dell’ufficio tecnico finisce la “Di Prisco Dance” di via Virgilio. La struttura, che ospita una storica scuola di ballo di San Marzano, è stata realizzata da un 54enne del posto.

Stando ai rilievi della Polizia locale e dei tecnici del Comune, condotti nei mesi scorsi, la palestra è sorta in un fabbricato in origine rurale. In sostanza, al 54enne si imputa l’illecito cambio di destinazione d’uso dell’immobile, tramutato da struttura agricola a struttura ricettiva e di servizio. Il fabbricato era stato realizzato con un permesso a costruire rilasciato nel 2003. Accanto all’immobile, sono stati edificati, in assenza di permessi, altri due manufatti e un’area con piscina. Nel dettaglio, a ridosso dell’edificio principale, sono stati costruiti un locale di 84 mq utilizzato come deposito ed un manufatto di 70 mq, destinato a spogliatoi e servizi igienici, non ancora completato. Alle spalle della struttura ricettiva era stata poi realizzata una piscina lunga 14 metri e larga 7, pavimentata tutt’intorno ed arricchita con l’istallazione di strutture smontabili. Entro tre mesi tutte le strutture abusive devono essere demolite e deve essere rispristinato lo stato dei luoghi, secondo l’ingiunzione del Comune. Fatta salva, ovviamente, la possibilità per il 54enne responsabile delle opere di ricorrere al Tar. Ma le attività orientate alla lotta dell’abusivismo edilizio in città da parte del Comune non si fermano qui. Un altro ordine di demolizione di opere illecite, stavolta realizzate in via Marconi, è stato recapitato a tre persone residenti a San Marzano, una 38enne affittuaria e due coniugi, di 65 e 67 anni, proprietari di un terreno. I manufatti abusivi sorgono tutti a ridosso di un’avanserra. Si tratta di servizi igienici annessi ad essa, di un muretto che ne delimita l’accesso e di un parcheggio di 580 metri quadri, con cui è stato condotto un cambio di destinazione d’uso di terreno agricolo. Anche in questo caso, i responsabili hanno tre mesi per abbattere le opere realizzate senza permesso e rispristinare lo stato dei luoghi.

Mariangela Palmieri

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