Una nuova sede per l’Ises Cariello offre le soluzioni

Il primo cittadino ha proposto l’ex biblioteca e la Casa del Pellegrino Critiche alle lentezze del commissario liquidatore del centro di riabilitazione

La dislocazione del Centro di riabilitazione Ises è ferma al palo ed il sindaco Massimo Cariello mette a disposizione dei futuri, possibili gestori le strutture dell’ex biblioteca Centro culturale C2O e il Centro polivalente Santi Cosma e Damiano (Casa del Pellegrino).

Dall’incontro in Regione dove si era stabilito di procedere all’avvio delle procedura per la manifestazione di interesse, nulla sarebbe stato fatto in concreto. I funzionari regionali avevano concesso tre mesi di tempo per espletare l’iter di individuazione della struttura dove delocalizzare le attività dell’Ises dall’attuale sede di piazza Pendino. A tre settimane dalla sottoscrizione del percorso di salvataggio del Centro, della pubblicazione della manifestazione di interesse non vi è traccia. E la variante di destinazione d’uso per il Palazzo Fulgione e Merola non è ancora arrivata in consiglio.

Il sindaco, per tutelare i pazienti, le loro famiglie ed i lavoratori dell’ex Ises di Eboli, ha scritto al commissario liquidatore Angela Innocenti e per conoscenza al direttore generale dell’Asl, Antonio Giordano, mettendo a disposizione per la delocalizzazione del Centro, «provvisoriamente e previo corrispettivo da determinarsi», due strutture. Cariello non entra nella contesa tra le due coop che ambiscono alla gestione – Nuova Ises e Ises 2.0 – ma punta dritto alla soluzione del problema della sede.

La nota del sindaco. In una nota il primo cittadino ha sottolineato tutta la preoccupazione per l’individuazione delle soluzioni sollecitate nell’incontro dello scorso 20 luglio in Regione. Una situazione rischiosa e che avrebbe spinto Cariello ad offrire, solo ed esclusivamente per i pazienti internati, le due strutture comunali. «L’autorizzazione sanitaria durerà ancora poche settimane, con grave rischio per gli interessi dei pazienti e dei lavoratori – scrive Cariello al commissario Innoncenti – ad oggi non ci sono riscontri sull’avvio delle procedure di delocalizzazione della struttura né sulle procedure di concretizzazione di manifestazioni di interessi e conseguenti evidenze pubbliche. Per questo si chiede di avere un cronoprogramma delle attività da porsi in essere per la realizzazione di quanto necessario».

Il primo cittadino boccia la lentezza del commissario liquidatore ma lancia un’ancora di salvezza, almeno per mettere un punto fermo all’intera vicenda e per sondare anche la volontà effettiva di tirare fuori dalle secche la vicenda del Centro di riabilitazione. «Ove non vi siano immediate soluzioni o comunque vi sia esigenza di maggiori tempi per gli atti di manifestazioni di interesse, delocalizzazione e riattivazione dell’accreditamento – sottolinea infatti il primo cittadino – per garantire la continuità delle prestazioni riabilitative e percorsi assistenziali dei pazienti del Centro, ma anche per tutelare le posizioni lavorative, il Comune dichiara la disponibilità, provvisoria e temporanea, previo corrispettivo da concordarsi, di due siti: l’ex biblioteca Centro culturale C2O e il Centro polivalente Santi Cosma e Damiano, in via di ultimazione, per la parte riguardante i posti letto residenziali. In questo caso occorre una specifica richiesta da parte del commissario liquidatore per attivare le procedure occorrenti per legge, per la compatibilità urbanistica delle strutture». Ora la palla passa all’attuale commissario liquidatore, all’Asl e alle due coop contendenti.

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