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Una corsa contro il tempo per l’area di via Canale

C’è poco tempo. L’amministrazione impegnata ad evitare che gli eredi Russo De Francesco sbarrino l’accesso all’area parcheggio di via Canale dopo la sentenza che ha stabilito la riconsegna ai...

C’è poco tempo. L’amministrazione impegnata ad evitare che gli eredi Russo De Francesco sbarrino l’accesso all’area parcheggio di via Canale dopo la sentenza che ha stabilito la riconsegna ai legittimi proprietari entro dieci giorni ed il versamento dei fitti arretrati dal 2004 ad oggi.

Di un «passato che non vuol passare» dice il sindaco Manlio Torquato. La sentenza, intanto, non è stata ancora notificata a palazzo di città. Tuttavia, sono già partite le convocazioni per un incontro bilaterale per ragionare di su una possibile soluzione. Sono passati oltre trenta anni dall’inizio della “saga” di Via Canale. Due i capitoli: il primo che ha inizio quando, a seguito del sisma del 1980, il Comune requisisce l’area, con successiva espropriazione, per allestirvi un campo container, e il secondo quando, nel 2001, pur rientrati in possesso del loro appezzamento, i proprietari acconsentirono ad una concessione temporanea all’amministrazione Romano.

Il bandolo della matassa, forse, alla fine degli Anni Novanta quando le sentenze del Tar (1998) e del Consiglio di Stato (1999) dichiararono annullati la requisizione e l’espropriazione del parcheggio da parte del Comune, accusato di occupare la superficie “sine titulo”. Quelle sentenze non avevano ancora prodotto effetti risarcitori come poi, invece, è accaduto. L’amministrazione Di Vito non restituì l’area. L’affidò in gestione ai parcheggiatori. Condotta che all’epoca portò l’allora consigliere Torquato, ad invitare l’amministrazione di cui pur faceva parte a non avere un atteggiamento ostinato. Con la postilla: «Non ha senso da parte nostra portare avanti le procedure poco chiare avviate dalle precedenti amministrazioni».

Patrizia Sereno

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